AFGHANISTAN – (22 Gennaio 2019)

La base militare colpita da un'autobomba
La base militare colpita da un’autobomba 

Afghanistan: strage talebana, oltre 65 morti. Stallo nei negoziati per la pace

Il bilancio dell’attacco ad una scuola militare potrebbe salire fino a 100 vittime. La nuova fiammata di violenze scaturisce dal rifiuto dei commandi talebani di trattare con il governo Ghani

Marco Guerra e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

È salito ad almeno 65 morti il bilancio, ancora provvisorio, dell’attacco sferrato ieri dai Talebani contro un centro di addestramento dell’Nds (National Directorate of security) a sud ovest di Kabul, presso il capoluogo di Maidan Sahr. Ma secondo alcune fonti, il conto finale delle vittime sarebbe ancora più pesante; funzionari locali citati dall’agenzia di stampa Dpa confermano le notizie rilanciate ieri dalla Bbc e parlano di più di 100 morti, forse 130. Testimoni oculari riferiscono di numerose vittime arrivate negli ospedali di Kabul, riempiti oltre le loro capacità.

La dinamica dell’attacco

L’attentato è stato compiuto da un kamikaze al volante di un mezzo, precedentemente rubato all’esercito statunitense, e imbottito di esplosivo. Dopo di che, tre uomini sono entrati nella base aprendo il fuoco ma sono stati rapidamente uccisi. I Talebani hanno immediatamente rivendicato la responsabilità dell’attacco, che è arrivato quando l’inviato speciale degli Stati Uniti per la pace, Zalmay Khalilzad, aveva appena completato un tour regionale che lo ha portato in Cina, India, Afghanistan e Pakistan, proprio per cercare il consenso dei governi interessati alla pacificazione dell’Afghanistan.

Nessuna soluzione dai negoziati per la pace

Sempre i Talebani lunedì avevano annunciato di aver incontrato funzionari statunitensi in Qatar e che i colloqui sarebbero proseguiti nella giornata odierna. Dal canto loro però gli Stati Uniti non hanno confermato questa la notizia, quindi l’ultimo incontro tra le due parti resta quello tenuto ad Abu Dhabi alla fine del 2018. Gli Stati Uniti vogliono che i Talebani aprano un confronto con il governo afghano, ma il gruppo integralista ha sempre rifiutato, sostenendo che l’esecutivo di Kabul è una “marionetta” di Washington. Intanto l’attacco di ieri è stato condannato anche dall’Iran. Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Bahram Qasemi, denuncia il “massacro” e ribadisce la necessità di negoziati che portino alla pace in Afghanistan.

Campanini: il Pakistan ha interessi sull’Afghanistan

Sulla nuova escalation di violenze dei talebani in Afghanistan, Massimo Campanini, docente di Studi islamici e Paesi arabi all’Università di Trento, al microfono di Giancarlo La Vella, ha messo a fuoco gli errori della politica esercitata dagli Stati Uniti nel Paese asiatico. “Queste politiche sono anche rese più ambigue dal comportamento di attori locali – ha spiegato Campanini -, per esempio il Pakistan ha sempre avuto un rapporto molto ambiguo con i talebani perché l’Afghanistan è una sorta di estensione strategica del Pakistan, per cui evidentemente il Pakistan ha interesse di tenere l’Afghanistan sotto controllo e ovviamente questo lo può fare solo attraverso i talebani”.

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