Kabul (AsiaNews) Il dialogo con i talebani è una strada obbligata per portare avanti il processo di pace in Afghanistan, ma serve prudenza. La comunità internazionale e il governo afghano devono scegliere in modo accurato i loro interlocutori e trattare solo con eventuali ali moderate. È quanto afferma ad AsiaNews, Francesco Zannini, esperto di islam e docente presso il Pontificio Istituto di studi arabi e di islamistica (Pisai) a Roma, sulla scelta dei talebani di aprire unambasciata in Qatar e accettare colloqui con gli Stati Uniti.
Secondo il professore, tale apertura è una svolta nella politica internazionale dellOccidente per anni nemico dellestremismo islamico. Per i movimenti radicali spiega entrare allinterno di un sistema democratico potrebbe essere unoccasione di cambiamento. Ciò sta avvenendo anche in Nord Africa, con lascesa dei Fratelli Musulmani. La comunità internazionale aggiunge – deve però fare pressione sul rispetto di diritti umani e libertà religiosa, non piegarsi al loro volere.
Fonti di AsiaNews in Afghanistan sottolineano che in molti sono perplessi sullapertura degli estremisti islamici, ma anche sulla posizione favorevole di Amid Karzai, presidente afghano. Dalla sua salita al potere nel 2005, egli si è sempre opposto al dialogo con i guerriglieri e ha risposto con freddezza alla notizia. Secondo le fonti il dialogo con gli estremisti è fondamentale per fermare la guerra, ma gli Stati Uniti non devono giocare con la vita della popolazione.
Le trattative affermano – hanno senso solo vi è un cambiamento di visione da parte dei talebani e una reale disponibilità del governo afghano. Dare ai guerriglieri privilegi e poteri in cambio di una collaborazione, potrebbe aprire nuovi scenari di tensione. (S.C.)
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