AFRICA/BURKINA FASO – (28 Giugno 2019)

AFRICA/BURKINA FASO – La galassia del fondamentalismo islamico in Burkina Faso

venerdì, 28 giugno 2019 gruppi armati   terrorismo   jihadisti  
BURKINA FASO

Ouagadougou (Agenzia Fides) – Il Burkina Faso era considerato un Paese aperto e tollerante, dove convivevano pacificamente fedi ed etnie diverse; oggi è diventato terreno fertile per gruppi jihadisti in grado di compiere azioni militari sempre più complesse e di gestire traffici illeciti, spiega all’Agenzia Fides gesuita Mathieu Bere, che ha condotto alcune ricerche sulla galassia del fondamentalismo islamico in Burkina Faso.
I principali gruppi terroristici che operano in Burkina Faso – spiega padre Bere – sono Islam Ansarul, Jama’at Nusrat al Islam wal-Muslimin e Stato islamico nel Grande Sahara. Islam Ansarul è principalmente attivo nella provincia di Soum e nelle province limitrofe del Nord. Lo Stato Islamico nel Grande Sahara (filiale dell’Isis nel Sahara-Sahel) opera maggiormente negli spazi di confine tra Niger e Burkina Faso, mentre i gruppi che ora fanno parte della coalizione Jama’at Nusrat al Islam wal-Muslimin (Ansar Dine, Macina Liberation Front, Al-Mourabitoun) hanno sede nel Mali settentrionale da dove pianificano gli attacchi in Burkina.
Alcuni di questi gruppi hanno giurato fedeltà ad Al Qaeda come, ad esempio, quelli che costituiscono la coalizione Jnim sotto la guida di Iyad Ag Ghaly. Tra questi, c’è anche Malam Dicko, il fondatore di Ansarul Islam, discepolo di Hamadoun Koufa, predicatore radicale che ha fondato il Fronte di liberazione della Macina. Altri, come lo Stato islamico nel Grande Sahara, hanno aderito allo Stato Islamico.
“Le relazioni tra questi gruppi sono complesse e non sempre stabili”, rileva il Gesuita. “Ma tutti hanno rivendicato esplicitamente la responsabilità di attacchi nel Burkina Faso e alcuni degli attacchi, i cui autori non sono stati chiaramente identificati, sono stati anche loro attribuiti”.
Ad esempio, Ansarul Islam ha rivendicato attacchi contro scuole e insegnanti nella provincia di Soum e li ha giustificati sostenendo che in quelle scuole si continua a insegnare il francese invece di insegnare il Corano e l’Islam. “Dietro questa affermazione – sottolinea il Gesuita – c’è la convinzione che l’educazione moderna occidentale corrompa i giovani e se non conosci il Corano e non hai un’educazione islamica, la tua anima non si salverà”. Ansarul Islam (che significa Difesa dell’Islam) condivide quindi la stessa idea di fondo di Boko Haram, il gruppo terroristico che opera in Nigeria, Niger, Ciad e Camerun settentrionale e il cui nome in lingua hausa significa letteralmente “il libro” (boko) è “illecito” (haram).
Il Sahel è la regione più colpita (in particolare la provincia di Soum e quella di Oudalan che, insieme, hanno subito il 60% degli attacchi). Si sono registrati attentati anche nella regione che confina con il Niger, in quella del nord e del centro-nord e nella regione sud-occidentale (vicina al confine tra Mali e Burkina). “Tuttavia – osserva padre Bere – anche Ouagadougou, la capitale, è stata anche presa di mira da gruppi terroristici per complessi attacchi coordinati: ad esempio gli attacchi contro il caffè Cappucino e lo Splendid Hotel nel 2016 e i doppi attacchi contro la sede centrale delle forze armate e dell’ambasciata di Francia nel 2018”.
La motivazioni religiose però non sono le uniche a spingere all’azione questi gruppi. “Alcune ricerche – conclude il religioso – hanno dimostrato che i gruppi terroristici nella regione del Sahara-Sahel sono coinvolti in attività economiche illecite: traffico di droga, di armi, rapimenti per il riscatto e contrabbando di merci. Se non gestiscono direttamente i traffici, li tollerano anche perché da essi traggono la maggior parte dei finanziamenti per le loro attività”. (EC) (Agenzia Fides 28/6/2019)

 

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.fides.org/it/news/66272-AFRICA_BURKINA_FASO_La_galassia_del_fondamentalismo_islamico_in_Burkina_Faso

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