AFRICA/NIGERIA – ( 8 Maggio )

AFRICA/NIGERIA – “Non si vuole combattere a fondo Boko Haram” denuncia un Vescovo nigeriano

Jos (Agenzia Fides) – “La Nigeria non vuole per il momento la fine della minaccia di Boko Haram. I membri dei servizi di sicurezza hanno rivelato di conoscere chi siano coloro che sono dietro a questa minaccia, ma di non essere in grado di catturali. Questa è una pessima situazione”. Lo ha affermato Sua Ecc. Mons. Gabriel Leke Abegunrin, Vescovo di Osogbo, capitale dello Stato di Osun, nel sud-ovest della Nigeria, in una lunga intervista al Nigerian Tribune. Il Vescovo lamenta che, a causa delle condizioni di insicurezza, i nigeriani “non possono muoversi liberamente nel Paese. Al momento i cittadini della Nigeria sono privi di protezione e questa è una cosa triste”.
La setta Boko Haram, originaria del nord della Nigeria, da alcuni mesi sta espandendo le sue attività ad altre aree del Paese, colpendo con attentati anche luoghi di culto cristiani.
Mons. Abegunrin lamenta inoltre le divisioni partitiche (che portano pure alla strumentalizzazione della violenza) e le forme di clientelismo legate ai partiti: “Se non hai la tessera di un partito non ottieni un lavoro”.
Il Vescovo osserva inoltre che le carenze nelle strutture pubbliche, in particolare quelle sanitarie e scolastiche, derivano più dalla cattiva gestione che dalla mancanza di fondi. “Perché le scuole private guadagnando terreno?” si chiede Mons. Abegunrin riferendosi in particolare alle scuole cattoliche. “Perché reclutiamo il nostro personale e lo controlliamo” risponde, “diciamo loro: se non fate il vostro lavoro, andatevene. Non è che nelle scuole private vi siano insegnanti migliori, ma facciamo in modo che i nostri lavorino sodo e tirino fuori il meglio dagli allievi”.
Mons. Abegunrin conclude affermando: “Il governo paga i propri insegnanti meglio di quanto noi paghiamo i nostri. Non abbiamo soldi, ma abbiamo i mezzi per rendere felici i nostri insegnanti nel posto di lavoro. Il governo ha tutto, ma non sa come farne uso”. (L.M.) (Agenzia Fides 8/5/2012)

Il testo completo si trova su:
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=39040

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