Beirut (AsiaNews) Sono stati arrestati, insultati, picchiati e sottoposti a vessazioni di ogni genere 35 etiopi cristiani, 29 dei quali donne, sorpresi a Jeddah, in Arabia Saudita, in una riunione di preghiera. La denuncia viene da Human Rights Watch (HRW), organizzazione per il rispetto dei diritti umani, che aggiunge che ora i 35 rischiano lespulsione.
Gli etiopi si erano riuniti il 15 dicembre in casa di uno di loro per pregare, durante lAvvento, quando sono stati arrestati.
A quanto uno degli uomini e due delle donne hanno riferito a HRW, essi sono stati portati prima in una stazione di polizia e poi trasferiti alla prigione di Buraiman. Qui, le donne sono state costrette a spogliarsi e sottoposte a perqusizione corporale, mentre gli uomini sono stati picchiati e insultati come non credenti.
Uomini e donne lamentano poi la mancanza di cure – una delle arrestate è diabetica e condizioni igieniche discriminatorie tra prigionieri sauditi e non.
Dieci giorni dopo larresto, i prigionieri sono stati portati in tribunale dove sono stati costretti a porre le loro impronte digitali su un documento che non è stato loro permesso di leggere.
Laccusa nei loro confronti è di commistione illecita di persone di sesso opposto non sposate tra loro. E la violazione dl divieto che esiste in Arabia saudita di incontri tra uomini e donne.
Laccusa, secondo HRW, nasconde un nuovo episodio di intolleranza religiosa. In Arabia saudita lunica religione ammessa è lislam, ma dal 2006 le autorità del Regno si sono impegnate cn gli Stati Uniti a garantire e proteggere il diritto dei non musulmani, che si riuniscono in casa, di pregare in privato, mentre è proibito pregare in publico per qualsiasi fede che non sia lislam.
Lorganizzazione evidenzia, infine, come questo episodio arrivi a soli due mesi dalla fondazione da parte dellArabia Saudita del King Abdullah Bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue.
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