ASIA/TERRASANTA – (30 Ottobre 2018)

ASIA/TERRA SANTA – Monastero di Deir el Sultan, sale la tensione tra Chiesa copta e Chiesa ortodossa d’Etiopia

martedì, 30 ottobre 2018 medio oriente   chiese orientali   ecumenismo   luoghi santi  
TERRASANTA

Gerusalemme (Agenzia Fides) – Si approfondisce il contrasto sorto tra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa ortodossa Tewahedo d’Etiopia in merito alla contesa riesplosa sul monastero
monastero di Deir el Sultan, il luogo di culto collocato su una terrazza del tetto della Basilica del santo Sepolcro di cui ambedue le Chiese rivendicano i diritti di proprietà.
La riunione plenaria biennale del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa Tewahedo, tenutasi nei giorni scorsi in Etiopia, ha disposto di inviare una lettera di apprezzamento al governo d’Israele per aver garantito l’inizio dei lavori di ristrutturazione del monastero di Deir el Sultan, senza farsi condizionare dai tentativi messi in atto da esponenti della Chiesa copta ortodossa per bloccare l’urgente opera di restauro. Lo riferiscono fonti della stessa Chiesa ortodossa Tewahedo, annunciando anche una campagna mediatica volta a dimostrare che il monastero appartiene alla Chiesa ortodossa d’Etiopia, e smentire le versioni sulla storia del monastero conteso che ne attribuiscono i diritti di proprietà alla Chiesa copta ortodossa.
La contesa sul monastero gerosolimitano sta di fatto facendo naufragare i recenti tentativi di riavvicinamento tra Chiesa copta e Chiesa ortodossa d’Etiopia. Nel gennaio 2015 (vedi Fides 17/1/2015) la visita in Egitto del Patriarca ortodosso etiope Mathias aveva segnato un passo importante nel superamento di passati contrasti tra le due Chiese. La Chiesa ortodossa d’Etiopia è stata vincolata giurisdizionalmente al Patriarcato copto di Alessandria d’Egitto fino al 1959, anno in cui è stata riconosciuta come Chiesa autocefala dal Patriarca copto Cirillo VI.
Lo scorso 24 ottobre (vedi Fides 26/10/2018) monaci copti erano stati immobilizzati e portati via a forza dai poliziotti israeliani mentre erano impegnati in un sit in per impedire l’ingresso nel monastero di alcuni operai dell’Authority israeliana per le antichità, incaricati di eseguire lavori di restauro. Aveva fatto il giro del mondo l’immagine di un monaco copto bloccato a terra dalle forze di polizia proprio davanti al Santo Sepolcro.
I monaci copti egiziani rivendicano il controllo storico del monastero di Deir Sultan, che invece dal 1970 è stato totalmente occupato da monaci della Chiesa ortodossa Tewahedo d’Etiopia. Per riottenere il monastero i copti egiziani avevano anche fatto ricorso legale alla Corte Suprema israeliana, che nel 1971 si era espressa in loro favore, anche se tale pronunciamento non ha avuto nessuna conseguenza sul piano concreto. A riaccendere la contesa sono stati i lavori di restauro, programmati con il consenso dei monaci etiopi, e che i monaci copti egiziani volevano impedire per evitare che si trasformino in una sorta di implicita certificazione legale dell’attuale gestione del monastero, da loro considerata illegittima.
I media vicini alla Chiesa copta sottolineano che il monastero di Deir Sultan fu costruito dal sultano Salah ad-Din Al-Ayyoubi che lo affidò ai monaci copti. Fonti copte riferiscono che i monaci copti hanno fatto ricorso ai tribunali israeliani, e che le autorità d’Israele si sono impegnate a vigilare affinché l’intervento di restauro rimanga circoscritto e eviti di modificare la fisionomia del luogo di culto. (GV) (30/10/2018).

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.fides.org/it/news/65008-ASIA_TERRA_SANTA_Monastero_di_Deir_el_Sultan_sale_la_tensione_tra_Chiesa_copta_e_Chiesa_ortodossa_d_Etiopia

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