ASIA/PAKISTAN – (5 Settembre)

ASIA/PAKISTAN - Il bluff dei "seggi riservati alle minoranze": soprusi sui cristiani in politica e nella società, nel silenzio dei mass media

Islamabad (Agenzia Fides) – Un deficit di trasparenza e di rappresentatività. Un meccanismo di selezione basato sul clientelismo e condizionato dalla corruzione. In molti casi affidato alla scelta di partiti musulmani. I cristiani in Pakistan vedono come “fumo negli occhi” l’entrata in vigore del provvedimento (il 18° emendamento), avvenuta nei giorni scorsi, che riserva alle minoranze religiose 4 seggi del Senato pakistano per ogni provincia.  Secondo fonti di Fides nella comunità cristiana in Pakistan, “la selezione dei candidati è appannaggio dei partiti, che sono per la maggior parte islamici. E potrebbe avvenire su base di criteri puramente finanziari, cioè valutando il contributo, in milioni di rupie, che un candidato può dare al partito”. Il seggio dunque, “viene venduto al miglior offerente e non sempre finirà a cristiani o indù”. Inoltre tale meccanismo, “penalizza la rappresentatività, le reali capacità dei candidati, la trasparenza”. Favorendo l’arbitrio, “si privilegiano, attraverso logiche di corruzione e clientelismo, personaggi che intendono solo trarre vantaggi politici personali e che non tuteleranno in alcun modo i diritti delle minoranze”. Inoltre i cristiani sollevano un interrogativo: alcune aree (come le aree tribali della Federally Administered Tribal Areas, FATA) non hanno minoranze religiose, dunque in tal caso i seggi a chi saranno assegnati? Perché non usare, allora il criterio elettivo per assegnarli? “Vi sono soprusi continui, a danno dei cristiani e della minoranze religiose, nella politica e nella società del Pakistan. Episodi di violenza possono scoppiare in qualsiasi momento. Ma tutto accade nel silenzio dei mass media”, dice all’Agenzia Fides p. John Shakir Nadeem, Direttore di “Radio Veritas” in lingua urdu e Segretario della Commissione per le Comunicazioni Sociali in seno alla Conferenza Episcopale del Pakistan. I mass media pakistani ignorano problemi come quello dei seggi in Senato e “tutte le questioni relative alle minoranze religiose: questa è una conferma dell’emarginazione e delle condizioni di discriminazione che i cittadini cristiani subiscono”. “Tutti dicono ufficialmente – prosegue p. Nadeem – che le minoranze in Pakistan godono di pieni diritti. Ma nei fatti non è così. Anche i giornalisti che parlano di tali situazioni, come le sofferenze dei cristiani o i diritti calpestati delle minoranze sono sotto pressione e spesso ridotti al silenzio”. (PA) (Agenzia Fides 5/9/2011)

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