ASIA/SIRIA – L’Arcivescovo Hindo: Ginevra 2 non trasformi la Siria in uno Stato islamista
Hassakè (Agenzia Fides) I cristiani di Siria sperano che la Conferenza di Ginevra 2 apra per la Siria prospettive di democrazia, libertà e uguaglianza. Ma proprio per questo sono contrari a ogni deriva islamista che pretenda di imporre anche in Siria la Sharia come sorgente della giurisdizione corrente, riducendo la comunità cristiana al rango di minoranza protetta. Lo spiega a chiare lettere all’Agenzia Fides l’Arcivescovo siro cattolico Jacques Behnan Hindo, titolare della eparchia di Hassakè-Nisibi. I cristiani spiega l’Arcivescovo saranno contenti se la cosidetta rivoluzione aprirà il cammino alla democrazia e alla libertà. Ma adesso anche i gruppi d’opposizione legati al Free Syrian Army che pure vengono presentati come moderati rispetto alle formazioni jihadiste si sono riuniti sotto la bandiera islamista, e dicono che nella nuova Siria dovrà essere applicata la Sharia, perchè così vuole la maggioranza. Questa è una prospettiva che i cristiani non possono accettare.
A giudizio di monsignor Hindo, Gli Usa, l’Arabia saudita, la Turchia favoriscono o accettano che si ripeta in Siria quello che è successo in Egitto, e abbiamo visto come è andata a finire. Anche molti islamisti siriani sono legati alle posizioni dei Fratelli Musulmani. Ma i cristiani secondo l’Arcivescovo siro cattolico non possono accettare questa involuzione, che li ridurrebbe nel ghetto delle minoranze tollerate e rappresenterebbe anche uno stravolgimento del percorso storico della nazione. In Siria insiste mons. Hindo i cristiani sono sempre stati parte integrante della Patria comune, cittadini a pieno titolo, e non ‘minoranza’. Dopo il protettorato francese, i siriani avevano scelto un sistema laico e democratico, prima che iniziasse il regime imposto dal partito Baath.
A chi si ostina a dire che i cristiani sono schierati con il regime di Assad, l’Arcivescovo Hindo risponde con determinazione: All’inizio le manifestazioni contro il governo chiedevano libertà, democrazia, fine della corruzione. Poi sono venuti da fuori a rubarci la rivoluzione. Il popolo siriano non vuole la barbarie e la tirannia travestite con parole religiose. E tra due mali, è umano scegliere sempre il minore. (GV) (Agenzia Fides 8/1/2014).
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