Un nuovo Rapporto di Amnesty International denuncia la repressione del dissenso ordita dalle autorità dell’Azerbaigian nel marzo di quest’anno. Titolo dellindagine diffusa oggi: La primavera che non sbocciò. La soppressione della libertà in Azerbaigian. Da marzo, è quanto emerge dal Rapporto, giovani attivisti ed esponenti dellopposizione sono stati imprigionati sulla base di accuse pretestuose; giornalisti e difensori dei diritti umani hanno ricevuto minacce. Amnesty International sollecita limmediato rilascio di 17 prigionieri di coscienza, condannati in relazione alle proteste. Il giro di vite afferma Natalia Nozadze, ricercatrice di Amnesty International sullAzerbaigian ha mandato un messaggio chiaro e calcolato: esprimere pubblicamente il dissenso e cercare di mobilitare lopinione pubblica contro il governo non è tollerato. Per Nozadze, lUnione europea e gli altri partner internazionali dellAzerbaigian devono usare ogni opportunità per sollecitare il rilascio dei prigionieri di coscienza e la fine della soppressione delle proteste pacifiche, delle opinioni critiche e dellopposizione politica.
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