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CRISTIANI PERSEGUITATI – (4 Novembre 2021)

Cristiani perseguitati: Acs, due progetti per soccorrere le comunità cristiane della Nigeria e del Mozambico

La fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) ha approvato due progetti per soccorrere le comunità cristiane della Nigeria e del Mozambico. Gruppi jihadisti locali e transnazionali perseguitano sistematicamente in numerose aree dell’Africa sia i cristiani sia i musulmani che non accettano la loro ideologia estremista. Il conseguente movimento di popolazioni in fuga, sia come sfollati interni sia come rifugiati nei Paesi vicini, rappresenta dunque un problema umanitario grave e irrisolto. La parrocchia di San Paolo a Pulka, in Nigeria, è sulla via di fuga dei cristiani che lasciano la città di Maiduguri in cerca di un luogo sicuro. Gli attacchi dei terroristi islamici sono molto frequenti e i sacerdoti della parrocchia hanno urgente bisogno di acqua potabile per i rifugiati. Acs si rivolge ai benefattori e alla comunità cattolica italiana per raccogliere i fondi necessari a costruire un pozzo attrezzato con una pompa alimentata da pannelli solari. Il secondo progetto è destinato alla diocesi di Quelimane, in Mozambico, nella quale trovano rifugio centinaia di cristiani in fuga provenienti prevalentemente dalla provincia di Cabo Delgado. Tutte le realtà ecclesiali di Quelimane sono impegnate a soccorrere i rifugiati, in particolare donne e bambini. I fondi raccolti consentiranno agli operatori della diocesi di distribuire cibo, prodotti per l’igiene, sementi e piccoli attrezzi per la coltivazione dei campi a 500 famiglie di sfollati. “La violenza, oltre alle vittime, genera distruzione delle infrastrutture, perdita di bestiame e allontanamento forzato degli agricoltori dalle loro fattorie con conseguente impossibilità di provvedere al raccolto. A ciò si aggiunga l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari derivante dalla pandemia da Covid-19. L’effetto di queste diverse cause si chiama carestia”, commenta Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia. “Vi è un ulteriore grave rischio: i giovani frustrati dalla povertà opprimente ed esposti alla predicazione estremista potrebbero essere tentati di unirsi ai ranghi dei jihadisti. La combinazione di questi fattori probabilmente costringerà la comunità internazionale a reagire, non tanto per motivi nobili ma per arginare la crescente pressione migratoria proveniente dalle coste africane”, conclude Monteduro. Aiuto alla Chiesa che soffre, nel corso del 2020, ha finanziato nel mondo più di 25 iniziative per i rifugiati, innanzitutto cristiani, per un totale di oltre 1,7 milioni di euro.

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