DIALOGO INTERRELIGIOSO – ( 17 Ottobre )

DIALOGO INTERRELIGIOSO: “FONDAMENTALISMO E RELATIVISMO, DOPPIA MINACCIA”

(dall’inviato Sir a Nicosia) – “Abbiamo affermato tante volte che l’avversario del mondo di oggi è il fondamentalismo, che produce tensioni, violenze, terrorismo, guerre. Ma non possiamo dimenticare che nelle nostre società europee c’è un altro nemico pubblico, che è il relativismo assoluto, di chi afferma: credo in tutto, dunque credo in niente. Quindi la minaccia è doppia e la soluzione non è trovare una via di mezzo, equivoca, tra fondamentalismo e relativismo, ma risiede piuttosto nel perseguire la verità”. Jaime Mayor Oreja, eurodeputato spagnolo, interviene al Dialogo interreligioso promosso dal Ppe, portando una analisi che “muove dai comportamenti individuali e sociali”. Il tema viene raccolto da diversi interlocutori. E si aggiungono altre prospettive dalle quali è analizzato il titolo di fondo (“Le religioni nel processo di costruzione della pace e di risoluzione dei conflitti nella regione mediterranea”) della due-giorni cipriota. Marietta Giannakou, deputata a Strasburgo in rappresentanza della Grecia, indica tre sfide che, a suo avvisa, l’Europa ha dinanzi in questa fase, che si aggiungono alla crisi economica e sociale: “La prima è la questione demografica, accompagnata da grandi flussi migratori in entrata, che a sua volta pone religioni diverse una accanto all’altra”. (segue)

18:40DIALOGO INTERRELIGIOSO: “FONDAMENTALISMO E RELATIVISMO, DOPPIA MINACCIA” (2)

“La seconda sfida – afferma Giannakou – riguarda lo status delle fedi nello spazio pubblico e, dunque, il dialogo tra le religioni tra loro e verso le istituzioni (tema che sollecita anche l’integrazione europea); terzo, l’integrazione delle minoranze” etniche e religiose nelle società liberali, così come “il rispetto da parte di tali minoranze dei principi-cardine degli ordinamenti giuridici nei Paesi in cui esse sono presenti”. Nel senso che “anche il principio di tolleranza ha dei limiti”. Fra i molteplici temi sollevati figurano la laicità delle istituzioni pubbliche, la secolarizzazione progressiva della società e della cultura europea, da cui deriva anche una trasformazione della legislazione in Europa. Più interventi insistono sulla difesa della libertà religiosa, entro e oltre i confini dell’Ue. A questo proposito, il ministro degli esteri di Cipro, Ioannis Kasoulides, dopo aver tracciato il quadro della presenza delle religioni e dei conflitti latenti in Medio oriente e nel mondo arabo, aggiunge: “Nell’Unione europea ogni cittadino può liberamente professare il proprio credo. Per questa ragione l’Europa non può tacere rispetto alle troppe violazioni della libertà religiosa che si registrano ovunque nel mondo”. E ricorda il caso della parte turca dell’isola di Cipro.
 
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