EGITTO – (16 Ottobre)

Con il cuore ferito Drammatico appello della Chiesa cattolica: domani messe per le vittime

“Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera…Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti…Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”. Inizia con queste raccomandazioni di San Paolo Apostolo contenute nella Lettera ai Romani, il drammatico appello della Chiesa cattolica egiziana, firmato da Antonios Naguib, patriarca cardinale di Alessandria dei copti cattolici e presidente dell’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici d’Egitto e diffuso dopo gli scontri del Cairo dei giorni scorsi.

Profondo dolore. “Cerchiamo la nostra strada, in questo tempo in cui è difficile avere una visione chiara del presente e del futuro – scrive il cardinale nell’appello pervenuto al SIR – con i cuori feriti, ci uniamo a tutte le forze nazionali sincere, responsabili del presente e del futuro del nostro amato paese, per manifestare il nostro profondo dolore, davanti agli eventi sanguinanti subiti da figli e figlie sinceri della Nazione, che hanno voluto contribuire al cammino democratico del Paese, con manifestazioni pacifiche, come centinaia altri gruppi di cittadini. Purtroppo, questo si è terminato con la morte violenta di circa 25 persone, di maggioranza copti, e con 329 feriti”. Il presidente dell’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici d’Egitto invita alla preghiera “per il riposo delle anime dei defunti, per la veloce guarigione dei feriti, e per la consolazione delle loro famiglie. Chiediamo che tutte le Messe e tutte le preghiere di domenica 16 ottobre siano consacrate per queste intenzioni. Ci siamo anche uniti, con la preghiera e con il digiuno, a tutti i cristiani, seguendo l’appello di Sua Santità Papa Shenouda III, perché il Signore doni pace al nostro amato Egitto”.

Fiducia nelle Istituzioni. Dal card. Naguib giunge anche la condanna di “ogni atto di violenza e tutti i suoi attori”, ed un appello “ai responsabili di prendere le misure necessarie e ferme, per garantire la sicurezza, stabilire le soluzioni chiare e stabili per i problemi che causano tensioni e conflitti, rispettare la supremazia della legge nel trattare i scontri e i crimini, e garantire l’obiettività dei media. Abbiamo piena fiducia che il Consiglio Superiore delle Forze Armate, il Governo e la Magistratura, sono in grado di guidare il Paese alla stabilità e la sicurezza, nella garanzia del bene e dell’onore di tutti i cittadini”.

Appello ai cristiani. “Rivolgiamo il nostro appello – continua il porporato – a tutti i membri delle nostre Chiese, a dedicarsi con tutte le loro forze a vivere con spirito di cittadinanza sincera, e di fratellanza benevola, con tutti i fratelli e le sorelle della Patria, e di lavorare con assiduità in tutti i campi e tutte le posizioni. Li chiamiamo anche a partecipare, in Egitto e all’estero, all’azione politica e elettorale in corso – questo è un dovere sacro, a cui non è permesso di rinunciare – per costruire uno Stato democratico moderno, fondato sulla legge e la cittadinanza completa, e basato sull’uguaglianza, la giustizia e la garanzia della libertà. Questo, per garantire per l’Egitto un futuro migliore, splendente di speranza e di lavoro, a cui continuiamo a contribuire generosamente, attraverso le nostre istituzioni educative, caritative e di sviluppo, al servizio e per il bene di tutti i cittadini del nostro caro Egitto, fiduciosi nella Provvidenza divina che ci sostiene. Che il Dio onnipotente e premuroso ci aiuta, per la Sua gloria e per il bene di tutto il Paese, per l’intercessione della Santa Vergine Maria, Regina della Pace”.

Preoccupazione e speranza. In un’intervista rilasciata al SIR non più tardi di una settimana fa, lo stesso patriarca, aveva ribadito la sua speranza per il futuro dell’Egitto. “Abbiamo fiducia – sono state le sue parole – che il Signore ci farà superare questa fase critica e ci condurrà ad un esito che sarà per il bene di tutti. I cristiani d’Egitto hanno vissuto simili situazioni nella loro lunga storia di sofferenza e di pace. Continueremo a fare tutto ciò che possiamo, sostenuti dalla preghiera, la fiducia in Dio, ed il sostegno spirituale e morale di tutti i cattolici, i cristiani e le persone di buona volontà. Ci raccomandiamo molto alle vostre preghiere”.


Il testo completo si trova su:

 
condividi su