GERUSALEMME – (1 Gennaio)

TWAL (GERUSALEMME), “PREPARIAMO I NOSTRI GIOVANI” ALLA PACE

(Gerusalemme) – Un forte appello a costruire la pace a partire dai giovani: a lanciarlo ieri, 1° gennaio, Giornata mondiale della pace, dalla chiesa concattedrale del Patriarcato latino di Gerusalemme, è stato il patriarca Fouad Twal. Ricordando le parole di Benedetto XVI ai giovani, durante la Gmg di Madrid, Twal ha affermato che “la Primavera araba ci dimostra quanto i nostri giovani hanno bisogno di essere ascoltati e di essere guidati”. Rispondere ai loro desideri di formazione, di avere una famiglia ed un lavoro stabile è possibile solo attraverso “una nuova alleanza pedagogica di tutti i soggetti responsabili. I giovani hanno il coraggio e l’entusiasmo mentre gli anziani possiedono la saggezza e l’esperienza”. “Genitori, educatori, insegnanti, sacerdoti e religiosi – ha detto il patriarca latino – devono mobilitarsi per creare presso i giovani una cultura di pace, un impegno per la riconciliazione e l’apertura verso altre culture e religioni. Prepariamo i nostri giovani ad assumersi le proprie responsabilità in uno spirito di comprensione e di pace”. Un compito che non nasconde difficoltà specialmente in Terra Santa e nei Paesi della Regione. “Un’intera generazione di giovani israeliani e palestinesi – ha affermato Twal – è nata e cresciuta sotto l’occupazione e in un clima di violenza e fa esperienza di check point e di muri che separano gli uomini”. (segue)

1 GENNAIO 2012: TWAL (GERUSALEMME), “PREPARIAMO I NOSTRI GIOVANI” ALLA PACE (2)

“La pace – ha dichiarato il patriarca rievocando l’incontro di Assisi del 2011 – non si ottiene con la forza né con i muri di cemento o con il filo spinato. La pace è un dono di Dio che si ottiene con la preghiera”. “Vogliamo una pace giusta e globale – ha ribadito Twal – per porre fine al conflitto e alla cultura della violenza, e la creazione di uno Stato palestinese accanto allo Stato di Israele. Benedetto XVI ha chiesto a noi capi religiosi di Israele, durante la recente udienza a Roma, di non smettere di pregare per la pace in Terra Santa”. Ed anche i pellegrini sono chiamati a fare la loro parte: “un pellegrinaggio nella terra di Gesù – ha detto Twal – è anche un’occasione unica per far nascere la pace”. Nella sua omelia Twal ha parlato anche della primavera araba: “le rivoluzioni arabe esprimono un risveglio della coscienza in favore di una maggiore democrazia, pace e giustizia sociale. Musulmani e cristiani sono scesi in strada fianco a fianco. La Primavera araba – ha aggiunto – ha suscitato un vero entusiasmo e una grande speranza”. Tuttavia, ha ravvisato Twal, “sorgono dubbi circa le forme di governo che saranno attuate. I cristiani sperano in un forte principio guida per unificare un popolo dalle fedi differenti. Come il Papa, io chiedo ai giovani e ai meno giovani di rimanere lontani da ogni nazionalismo o dal fondamentalismo esasperato”.

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