GERUSALEMME – (27 Luglio 2017)

Gerusalemme: fedeli musulmani tornano alla moschea di al-Aqsa

Musulmani pregano a Gerusalemme - REUTERS

Musulmani pregano a Gerusalemme – REUTERS

Si allenta la tensione a Gerusalemme. I palestinesi torneranno a pregare nella moschea di al-Aqsa nel pomeriggio, dopo che Israele ha completato il ritiro di tutte le misure di sicurezza installate sulla Spianata delle Moschee a seguito degli attacchi del 14 luglio, giorno in cui tre arabi israeliani entrarono armati nella zona sacra e uccisero due poliziotti drusi israeliani alla Porta dei Leoni, prima di essere essi stessi uccisi. Gli ultimi dispositivi per il controllo dell’accesso all’area sono stati rimossi questa mattina, mentre due giorni fa erano stati levati solo i metal detector, motivo per il quale i fedeli musulmani avevano continuato un boicottaggio ad oltranza, in attesa della valutazione della situazione nella moschea di al-Aqsa da parte di una  commissione ad hoc, guidata dalle autorità giordane, che oggi in una nota hanno dato il via  libera all’ingresso.

Appello delle autorità islamiche a tornare nella Spianata
La decisione israeliana di rimuovere le ultime misure di sicurezza contribuirà ad allentare le tensioni ed è un “passo fondamentale per calmare la situazione” nei Territori palestinesi e a Gerusalemme. È il messaggio che arriva dalla Giordania, garante del sito. Per il ministro dell’Informazione e portavoce del governo di Amman, Mohammad  al-Momani, la rimozione dei contestati metal detector e la revoca  delle altre misure di sicurezza erano “passi necessari a tutela dello storico status quo e della situazione legale di Gerusalemme”.

Un appello a “recarsi in massa alla moschea di al-Aqsa” a Gerusalemme è poi stato lanciato dalle autorità religiose islamiche della città. “Dopo approfondita discussione, e aver ottenuto una simile vittoria in questa circostanza, facciamo appello al nostro popolo a Gerusalemme e in Palestina e a tutti coloro che possono raggiungere la moschea di al-Aqsa ad entrare in massa negli spazi di al-Aqsa”, si legge in una nota.

Dal canto suo anche il muftì di Gerusalemme, Mohammed Hussein, ha annunciato che la situazione alla Spianata delle Moschee è stata riportata esattamente come era prima del 14 luglio. Sulla stessa linea il leader dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas che parlando alla stampa da Ramallah ha detto che “Con l’aiuto di Dio, le preghiere si  terranno all’interno della Moschea di Al-Aqsa”. E per esortare tutti fedeli palestinesi a recarsi alla moschea di al-Aqsa per la preghiera del venerdì, domani tutte le altre moschee di Gerusalemme resteranno chiuse. Intanto la decisione delle autorità dello Stato ebraico è strumentalizzata da Hamas che, attraverso un suo esponente, parla di vittoria storica sull’occupazione.

Botta e risposta Israele e Turchia
Nessun commento ufficiale da parte di Israele. Ieri il portavoce del ministero degli esteri aveva replicato alle accuse di “arroganza” lanciate dalla Turchia. “E’ assurdo che il governo turco – ha detto l’esponente dell’esecutivo israeliano – che occupa il settore Nord di Cipro, che reprime brutalmente la minoranza curda e che mette in carcere giornalisti, impartisca lezioni ad Israele, l’unica vera democrazia della Regione”.

Il testo originale e completo si trova su:

http://it.radiovaticana.va/news/2017/07/27/gerusalemme_fedeli_musulmani_tornano_alla_spianata/1327367

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