GIORDANIA – ( 22 Gennaio )

 

GIORDANIA: VOTO, REDAELLI (UNIV. CATTOLICA) “RISCHIO DESTABILIZZAZIONE”

Giordania alle urne, il 23 gennaio, per eleggere la Camera bassa del Parlamento. Un voto che secondo Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica alla Cattolica di Milano, potrebbe rischiare di destabilizzare il Paese, che “pur non occupando le prime pagine dei giornali, pur non essendo l’Iraq, la Siria o l’Egitto, gioca un ruolo fondamentale nello scacchiere mediorientale”. In Giordania, infatti, opera la maggior parte delle agenzie Onu e dell’Ue che si occupano di Medio e vicino Oriente. In un’intervista al Sir (clicca qui) il docente afferma che “gli scossoni che sta subendo il regno hashemita di Giordania sono forti ed esiste il rischio di una pericolosa degenerazione”. Schiacciata dall’emergenza profughi (200 mila solo i siriani), dalla guerra in Siria, e da una difficile situazione economica, la Giordania si reca al voto, boicottato dai fratelli Musulmani, con un dilemma: “Come passare, senza crollare, da una monarchia benevola e tutto sommato illuminata come quella attuale ad una vera monarchia costituzionale? Una transizione non ancora compiuta che potrebbe destabilizzare il Paese”. Innegabili i riflessi negativi anche per la comunità internazionale, Onu e Ue in testa: “L’azione delle loro agenzie, tutte con base ad Amman, sarebbe impossibile. Una Giordania destabilizzata non piacerebbe nemmeno ad Israele, che vedrebbe un nuovo fronte di incertezza e di instabilità”.
 
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