GOLFO PERSICO – ( 2 Marzo 2016 )

Le monarchie del Golfo contro Hezbollah: sono “terroristi”

Sostenitori di Hezbollah - EPA

Sostenitori di Hezbollah – EPA

Le sei monarchie del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) mettono ufficialmente nella lista nera dei terroristi il gruppo sciita libanese Hezbollah. L’annuncio è del segretario generale, Abdellatif Zayani. Gli Stati sunniti di Arabia Saudita, Bahrein, Qatar, Emirati Uniti, Oman e Kuwait spiegano la presa di posizione con “l’intensificarsi delle azioni ostili e dell’impegno a reclutare giovani nei Paesi del Golfo da parte di esponenti di Hezbollah”. Del contesto in cui si pone la decisione e delle conseguenze, Fausta Speranza ha parlato con Valeria Talbot, docente di Medio Oriente e Penisola Arabica all’Università Luiss:

 R. – Questa decisione del Consiglio di Cooperazione del Golfo si inserisce nel più ampio contesto della guerra in Siria. In particolare, l’Arabia Saudita, che è il Paese leader dell’organizzazione, si trova su un fronte contrapposto rispetto a Hezbollah. Hezbollah è sostenuto dall’Iran, sostiene a sua volta il regime di Bashar al-Assad, mentre l’Arabia Saudita, con le altre monarchie del Golfo, è impegnata da quasi cinque anni a sostenere le milizie e i gruppi di opposizione al regime di Damasco.

D. – La destabilizzazione dell’area per i conflitti, l’accordo tra Iran e Usa: tutto questo sta ricompattando il gruppo delle monarchie del Golfo?

R. – Ha un effetto e una ricaduta importante sulla ridefinizione e sul riaggiustamento degli equilibri di potenza nell’area. L’Arabia Saudita, in primis, da anni gioca un ruolo di guida del mondo sunnita: ruolo che vuole e che sta rafforzando in questi ultimi anni, in contrapposizione alla crescente influenza dell’Iran nell’area. E l’accordo sul nucleare, che riabilita in un certo qual modo da un punto di vista internazionale l’Iran, non è stato visto di buon occhio dall’Arabia Saudita, anche per gli effetti che quest’ultimo ha anche nelle relazioni con gli Stati Uniti. Quindi, è un gioco che si svolge sul piano geopolitico più ampio del contesto mediorientale: un riaggiustamento che ha nel confronto tra Arabia Saudita e Iran, e tra campo sunnita e campo sciita, il suo pivot principale, il perno.

D. – Quali possono essere le conseguenze di questa presa di posizione: Hezbollah uguale “terroristi”?

R. – Questa decisione avrà delle ricadute sul piano interno e sui rapporti tra monarchie e tra Arabia Saudita nello specifico e il governo libanese. Quindi, è una decisione che avrà senz’altro delle conseguenze che vedremo nelle prossime settimane sul piano concreto, che si inserisce anche all’interno di quella decisione saudita di sospendere il finanziamento di tre miliardi di dollari all’esercito libanese per l’acquisto di forniture militari dalla Francia.

D. – Quali possono essere le prossime mosse?

R. – Le monarchie vogliono affermare il loro ruolo e la loro posizione e avere anche una parte importante nei negoziati per la soluzione della crisi siriana. 

Il testo originale e completo si trova su:

http://it.radiovaticana.va/news/2016/03/02/le_monarchie_del_golfo_contro_hezbollah_sono_terroristi/1212447

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