IRAN – ( 5 Settembre )

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Teheran, libero attivista per i diritti umani, già condannato a morte

Abdullah al Mansour combatte per una maggiore autonomia delle minoranze arabe e sunnite nel Kuzestan. Liberati anche il giornalista riformista Mehdi Mahmoudian e il blogger Hossein Ronaghi Maleki, entrambi sostenitori dell’Onda verde, il movimento di critica all’elezione di Ahmadinejad nel 2009.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Un attivista per i diritti umani, Abdullah al Mansour, già condannato a  morte in passato, è stato liberato e ritornato a casa in Olanda, essendo un iraniano di cittadinanza olandese. La sua liberazione è avvenuta il 20 agosto ma suo figlio ha dato la notizia solo oggi.

Altre due personalità sono state liberate: il giornalista riformista Mehdi Mahmoudian, e il blogger Hossein Ronaghi Maleki (v. foto): entrambi hanno sostenuto il movimento dell’Onda verde nel 2009.

Abdullah al Mansour, 69 anni, è un difensore dei diritti delle minoranze arabe in Iran. Nel 2007 è stato condannato a morte per “terrorismo”, ma la sentenza è stata poi trasformata in 15 anni di prigione.  La sua famiglia è stupita per il rilascio avvenuto prima dello scadere della condanna.

Mansour era stato condannato per il suo lavoro nella provincia occidentale del Kuzestan, a maggioranza sunnita e araba, che spinge da tempo per una maggiore autonomia. Le organizzazioni per i diritti umani accusano il governo centrale di sopprimere lingua e cultura degli iraniani arabi, confiscando terre e uccidendo attivisti. Teheran teme che le minoranze arabe e sunnite si alleino con i Paesi vicini (Kuwait, Arabia saudita, Qatar e ora lo Stato islamico) tentando uno sbriciolamento dell’Iran.

Mansour ha ottenuto la cittadinanza olandese negli anni ’80, dopo essere fuggito dall’Iran. Era stato arrestato nel 2006 in Siria ed estradato in Iran.

Gli analisti pensano che la sua precoce liberazione sia dovuta all’influenza del presidente Hassan Rouhani, che si sta distinguendo per il suo carattere riformista e dialogico sia in patria, sia nella comunità internazionale.

Alle spinte riformiste di Rouhani si attribuiscono forse anche la liberazione di Mehdi Mahmoudian e di Hossein Ronaghi Maleki.

Il primo,  è stato liberato alla fine di agosto, allo scadere della sentenza. Un membro del principale partito riformista in Iran, l’Islamic Iran Participation Front, è stato uno dei maggiori giornalisti che hanno continuato a diffondere notizie su arresti e torture dei manifestanti contro l’elezione di Mahmoud Ahmadinejad nel 2009, confluiti in seguito nel movimento dell’Onda Verde, soppressa con la violenza.

Mahmoudian era stato arrestato nel settembre 2009 e condannato a cinque anni di prigione per “raduni e collusione contro il regime”, scontati nella prigione di Rejaishahr a Karaj.

Il blogger Hossein Ronaghi Maleki era stato arrestato dopo le manifestazioni del 2009 ed è stato liberato il 3 settembre Non è ancora chiaro se la sua è una liberazione definitiva o temporanea. Maleki era stato condannato a 15 anni di prigione. E’ uno dei 33 prigionieri del braccio 350 della prigione di Evin (Teheran) che ha attuato uno sciopero della fame per protestare contro le violenze sui prigionieri. Ronaghi Maleki soffre di problemi ai reni e ha protestato molte volte per non aver mai ricevuto cure mediche adeguate

 

Il testo completo si trova su:

http://www.asianews.it/notizie-it/Teheran,-libero-attivista-per-i-diritti-umani,-già-condannato-a-morte-32072.html

 
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