IRAN/ITALIA – ( 28 Gennaio 2016 )

Le statue coperte? Vabbè, si è visto di peggio

di Rino Cammilleri

28-01-2016

 
Le statue coperte ai Musei Capitolini

Hanno coperto i nudi statuari del Campidoglio per un giorno perché arrivava l’ayatollah Rohani? Embé? Mica hanno tolto le croci come ha fatto il Real Madrid per molto meno e per sempre. Sicuramente non si tratta di un’iniziativa unilaterale, perché ci sarebbe voluta molta fantasia, e a questo governo la fantasia spunta solo per motivi elettorali interni. Di certo sarà stato l’Iran, repubblica islamica, a chiedere ciò preventivamente. Ed è stato accontentato. Era un ospite e l’ospite va messo a suo agio, sennò non lo inviti. 

Quando arrivava Gheddafi si faceva anche di peggio, e governava Berlusconi. Rouhani, da parte sua, è andato pure a trovare papa Francesco, cosa che, per non scontentare i suoi sudditi sciiti, avrebbe potuto non fare. In fondo, è un “papa” anche lui. Non dimentichiamo che una visita del genere non l’hai mai fatta nessun patriarca ortodosso russo, che è per giunta cristiano. Perciò, dal suo punto di vista Rohani sarebbe stato giustificato. Invece è andato, e gli ha pure chiesto di pregare per lui, un’aggiunta gratuitamente “scandalosa” per l’ala tradizionalista della sua religione (pensiamo a quante critiche sono piovute addosso, dal rispettivo tradizionalismo, ai tre ultimi Papi che sono andati a pregare in moschea). Perciò, non mi pare una calata di braghe aver coperto le antiche statue romane raffiguranti veneri senza braghe. 

Certo, ci si augurerebbe analogo rispetto per la nostra, di religione, e il nostro, di leader religioso. Infatti, fino a poco tempo fa le signore in visita al Papa usavano velarsi il capo per rispetto. L’unica ad averlo fatto in tempi recenti è stata la principessa Charlene di Monaco. Alla presidenta argentina, che pure è compaesana di Bergoglio, non è passato manco per la capa. Sì, né l’una né l’altra sono alla guida di Paesi ufficialmente cattolici, e sono entrambe di estrazione borghese. Ma Charlene conosce almeno l’educazione. Già, perché di questo si tratta, in fondo. Il “sapersi comportare”, tutta quella serie di regole non scritte che una volta venivano insegnate anche nelle famiglie di più basso ceto, derivava da quella “cortesia” il cui etimo è medievale e la cui invenzione è cristiana. E non è altro che la forma esterna della “carità”, cioè, amore per il prossimo. 

Cedere il passo, aprire la portiera alle donne (non a caso chi lo fa è “cavaliere”), salutare togliendosi il cappello, un tempo lo facevano anche i “proletari”. Oggi, invece, per far sì che l’ospite in visita non si trovi a disagio occorre che questi sia uno che viene a vendere petrolio a prezzi di saldo. Meglio che niente. Un giorno senza vino e senza nudi non ha mai ucciso nessuno.

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-le-statue-coperte-vabbe-si-e-visto-di-peggio-15079.htm
 

condividi su