IRAQ – ( 14 Ottobre )

I vescovi italiani in viaggio in Iraq per incontrare i profughi

Mons. Galantino: “La violenza, gli attacchi e l’insicurezza di migliaia di persone non possono trovarci indifferenti”. Il rientro giovedì prossimo

Citta’ del Vaticano, (Zenit.org) Redazione |

U​na piccola delegazione della Conferenza Episcopale italiana è in viaggio verso l’Iraq per “incontrare i vescovi e i rappresentanti della Chiesa locale, visitare alcune strutture in cui sono ospitati migliaia di profughi cristiani e yazidi, e confrontarsi con alcune autorità civili”.

Lo rende noto un comunicato della CEI, sottolineando che l’incontro con i responsabili di Caritas Iraq è volto, in particolare, “a delineare lo sviluppo di progetti di collaborazione e di solidarietà”. Il rientro in Italia del gruppo di presuli, guidato dal segretario generale, mons. Nunzio Galantino, con il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu, è previsto per giovedì prossimo. 

“Questo viaggio – ha spiegato Galantino al quotidiano della CEI Avvenire – si colloca all’interno di quel cammino di prossimità che come Chiesa italiana abbiamo avviato da tempo. Ricordo, ad esempio, la proposta, in occasione della Festa dell’Assunta dello scorso 15 agosto, che come presidenza della Conferenza Episcopale italiana abbiamo rivolto a tutte le comunità ecclesiali: viverla come una giornata di particolare vicinanza al dramma sofferto da centinaia di migliaia di cristiani”. Alla mobilitazione, ha ricordato il vescovo, hanno fatto seguito i contributi economici già stanziati per “affrontare la prima emergenza”. 

“La violenza che uccide, gli attacchi e l’insicurezza che costringono migliaia di persone all’emarginazione e all’esilio non possono trovarci indifferenti”, ha sottolineato il segretario dei presuli italiani, rilanciando “l’appello” del presidente Angelo Bagnasco “ai responsabili della politica, come a ogni uomo, affinchè nelle rispettive responsabilità non volgano lo sguardo altrove”.

“Come pastori di questo paese – ha concluso Galantino – ci sentiamo chiamati a fare quanto sta in noi per sostenere fattivamente l’impegno della Caritas, presente nell’emergenza con la sua rete di relazioni e di progetti”.

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