IRAQ – (22 Ottobre 2016)

Iraq

Mosul, strage infinita: 284 civili uccisi
 
 
 
 
 

 

​A soli sei giorni dal suo avvio si è già enormemente complicata l’offensiva, che pure era sembrata arrembante, per strappare Mosul allo Stato Islamico: forze regolari irachene e peshmerga curdi sono infatti incappati non solo nella prevedibile resistenza a oltranza delle milizie jihadiste, che si sono abbandonate a esecuzioni sommarie di massa. E forse non è un caso se proprio oggi a Baghdad è giunto il capo del Pentagono, Ashton Carter, che per fare il punto della situazione incontrerà tra gli altri il premier Haider al-Abadi.


Gli uomini del califfato nero hanno sconvolto il quadro bellico con il contrattacco di ieri su Kirkuk, un centinaio di chilometri più a sud, roccaforte in apparenza inespugnabile: all’indomani dell’assalto, sono ancora asserragliati in diversi quartieri della città, impegnando in battaglia le teste di cuoio. Nel frattempo però i guerriglieri del Daesh hanno altresì escogitato un diversivo che, sul breve-medio periodo, rischia di risultare persino più distruttivo dei combattimenti: con l’intento di ostacolare il nemico, già due giorni fa hanno fatto saltare in aria un impianto chimico per il trattamento dello zolfo estratto dal giacimento di al-Mishraq, villaggio situato 55 chilometri a sud di Mosul, e l’adiacente deposito dei prodotti derivati. Si è così sviluppato un enorme incendio, sull’intera zona si sono propagati vapori tossici che hanno presto raggiunto diversi centri abitati. Secondo il generale Qusay Hamid Kadhem, portavoce delle unità speciali di stanza nell’installazione, si registrano già due morti tra la popolazione mentre per il sindaco della cittadina, Saleh al-Jabouri, le persone rimaste intossicate dalla nube velenosa ammontano a oltre cento, otto tra le quali versano in gravi condizioni.


Quanto al capoluogo, i seguaci di Abu Bakr al-Baghdadi hanno ritorto sugli abitanti inermi la loro furia: non meno di 284 tra uomini adulti e ragazzi sono stati sequestrati e giustiziati, i loro corpi gettati nelle fosse comuni ricoperte poi di terra con i bulldozer. Rastrellamenti nelle località circostanti hanno inoltre portato alla cattura di ben 550 nuclei familiari, i cui componenti gli estremisti intendono sfruttare quali scudi umani. Infine, seconda vittima in due giorni tra gli operatori dell’informazione: se ieri un giornalista di un’emittente televisiva turcomanna era stato assassinato a Kirkuk da un cecchino jihadista, oggi sorte analoga è toccata a un giovane cameraman che stava riprendendo gli scontri nel villaggio di al-Shoura, periferia sud di Mosul.


L’offensiva intanto continua. Le forze irachene hanno fatto di nuovo irruzione ad al-Hamdaniya, 27 chilometri a est di Mosul. Le truppe irachene sono entrate anche nella regione cristiana intorno a Qaraqosh, a circa 20 chilometri da Mosul. La bandiera irachena
sventola sulla chiesa di Bartella, uno dei principali villaggi
cristiani.

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Il testo originale e completo si trova su:

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/mosul-284-morti-disastro-chimico.aspx

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