ISLAM – ( 26 Settembre )

Teologa musulmana: il Corano non giustifica la violenza

 
 

Il mondo arabo e musulmano, circa un miliardo e mezzo di fedeli, assiste in massima parte sconvolto alla ferocia dei miliziani jihadisti del neo-proclamato Stato islamico (Is), stimati in circa 30 mila ma con un potere attrattivo in tutta la galassia islamica, che potrebbe scatenare un effetto domino di violenze e massacri contro chiunque si opponga alle derive folli di interpretazione del Corano ad opera del suo leader, al Baghdadi. Roberta Gisotti ha intervistato Shahrzad Houshmand, iraniana, teologa musulmana, docente di studi islamici alla Pontificia Università Gregoriana di Roma:

D. – Dr.ssa Houshmand, le prime e più numerose vittime dei miliziani dell’Is sono proprio i musulmani ….

R. – Assolutamente sì! Loro hanno attaccato questi territori a maggioranza islamica: i primi ad essere vittime di questa violenza incredibilmente forte sono stati gli stessi musulmani di diverse scuole teologiche. Infatti, è veramente una violenza contro l’umanità. L’abuso assoluto di termini religiosi è soltanto uno strumento per giustificare questi atti di violenza, che viene assolutamente condannata dai capi religiosi, soprattutto dai docenti, dagli intellettuali e direi proprio dagli stessi musulmani che la vivono. E sono milioni e milioni che soffrono e altri milioni che guardano con sofferenza e piangono sangue a vedere queste immagini …

D. – Lei, da teologa musulmana, cosa risponde a chi imputa al Corano le violenze fondamentaliste?

R. – Io vorrei citare, prima di me, teologa, un uomo che oggi, con un coraggio immenso, sta insegnando a noi stessi teologi musulmani e ai musulmani stessi, non solo insegnando, ma ci abbraccia, ci ri-guida un po’, di nuovo, alla nostra fonte di misericordia. Nel meraviglioso libro di Papa Francesco, “Evangelii Gaudium”, cito soltanto una frase che oggi dobbiamo riprendere: noi musulmani l’abbiamo già ringraziato con diverse lettere da tutte le parti del mondo. Lui scrive: “Di fronte a episodi di fondamentalismo violento che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’islam deve portarci ad evitare odiose generalizzazioni, perché il vero islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza”. E lui stesso, lo testimonia anche con questo viaggio in Albania, primo Paese europeo che lui visita, un Paese a maggioranza islamica: oltre il 60 per cento è musulmano. E lui vuole fare proprio una guerra contro questa fabbrica di odio che vorrebbe mettere i musulmani contro i cristiani e viceversa; lui fa vedere che lì da secoli c’è una convivenza pacifica. E allora, l’errata interpretazione del testo coranico non è esclusivo dell’islam: nella Bibbia, che è sempre Parola di Dio, sia per i cristiani sia per i musulmani, sappiamo che in quasi tutti i suoi libri purtroppo c’è l’annuncio o la presenza di una violenza. Soltanto tre libri, Ester, Ruth e il Cantico dei Cantici, ne sono esenti. Allora, se un cristiano opera una violenza giustificando o interpretando a suo favore un passo della Bibbia, non significa che la Bibbia sia un libro che guida verso la violenza. La Bibbia, come il Corano, sono Libri che riflettono anche la vita umana. Allora, il Corano è pieno di passi in cui guida verso il perdono e la pace. Per esempio, nel versetto 38 e seguenti, ricorda proprio un popolo che è stato violentato, di cui si è ingiustamente abusato, e dice che la cosa giusta – oltre alla preghiera, al consigliarsi nel bene – sia anche darsi reciproco soccorso quando si è esposti alla violenza. E, poi il Corano continua: “Il contraccambio di un male è un male identico. Ma colui che perdona e si riconcilia, troverà la ricompensa presso Dio, che certo non ama gli iniqui”. Allora, è il momento di costruire, di riconciliarsi, perché cosa ci gioverà se vediamo tutti i musulmani presenti in Europa come i nostri nemici? E’ assurdo generalizzare un miliardo e mezzo di musulmani di tutte le culture e tradizioni, dalla Cina, all’India, all’Africa soltanto per un gruppo di persone che hanno una patologia? Quello che taglia la testa ai bambini: ma come possiamo pensarlo un uomo religioso che vuole costruire un califfato?

D. – Quanto è importante che le comunità musulmane nel mondo – come già accaduto in Germania, in Francia e anche in Italia, nei giorni scorsi – manifestino, scendendo nelle strade, contro il progetto di feroce dittatura del sedicente califfo al Baghdadi?

R. – E’ importante sicuramente. Ma vi dico: quei milioni che sono sotto queste violenze, come possono manifestare? In Europa, sì: stanno scrivendo lettere, facendo manifestazioni … Ma chi mai può essere d’accordo e favorevole con una forma di violenza di questa portata?

 

Il testo completo si trova su:

http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/25/houshmand_teologa_musulmana_corano_non_giustifica_violenze/1107304


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