IS/SIRIA – ( 21 Maggio 2015 )

La guerra

L’antica Palmira nelle mani dell’Is
 
 
 
 
 

 

Lo Stato islamico impone il suo regno del terrore anche a Palmira. La conquista della città è avvenuta ieri sera, e già oggi si ha notizie di rastrellamenti casa per casa e di decapitazioni di massa. Immagini delle esecuzioni di soldati governativi e miliziani filo-Assad sono state pubblicate dallo stesso Is su internet.

Non è possibile verificare
l’autenticità delle immagini, che mostrano corpi a terra, senza testa, immersi in un bagno di sangue. In alcuni filmati si vedono teste appoggiate a terra e vicino i documenti della vittima: “Apostati uccisi a Palmira”, recita la scritta in arabo in sovrimpressione.

Numerosi account di seguaci dell’Is danno risalto alle immagini e ai video, inneggiando alla “liberazione della wilaya di Homs”, usando il termine islamico per indicare la regione (wilaya) dove si trova Palmira. Sui social network si è diffuso lo hashtag in arabo: “Palmira sotto l’autorità del califfato”.

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Un terribile copione, purtroppo già visto in Siria così come in Iraq. I soldati governativi hanno abbandonato la città già mercoledì sera, fortunatamente evacuando la popolazione civile. In mattinata l’aviazione governativa siriana ha bombardato il centro moderno di Palmira, colpendo tra l’altro la moschea Uthman ben Affan e la scuola Hoda Shaarawi.

Ora l’Is controlla più della metà del territorio siriano, con una impetuosa avanzata verso l’ovest del Paese. I miliziani, che già controllavano larghe parti della Siria a nord ed est, per la prima volta hanno conquistato un’importante città nel centro del Paese, dominando su 95mila chilometri quadrati e garantendo la sua presenza in 9 province. Le zone nelle mani dei jihadisti sono in larga parte disabitate, mentre le principali città del Paese, compresa la capitale Damasco, si trovano nella regione occidentale al confine con il Libano e sulla costa.

Il coprifuoco. Fonti sul terreno a Palmira affermano all’Ansa che da ieri notte i jihadisti hanno imposto un coprifuoco totale in tutta la città di Palmira, da diverse ore non più servita dalla corrente elettrica. Le fonti
proseguono affermando che sono in corso rastrellamenti casa per
casa da parte di miliziani dell’Is alla ricerca di combattenti lealisti e militari governativi ancora in città. Dai megafoni posti sui minareti delle moschee di Palmira, l’Is ha diffuso un messaggio alla popolazione invitando la gente a non collaborate con “le bande di Assad”, in riferimento ai militari del regime del presidente Bashar al Assad. Le vie della città, concludono le fonti, sono deserte e sono sotto il pieno
controllo dello Stato islamico.

Negli scontri di ieri sono morti almeno 100 combattenti filo-governativi.

La zona archeologica. Gli jihadisti dell’Is, dopo i combattimenti di ieri per la città moderna, hanno preso il controllo anche dell’antico sito archeologico di Palmira, ma fortunatamente non si hanno notizie di distruzioni. Centinaia di statue e di reperti archeologici erano stati già messi in salvo.

Damasco bombarda. L’aviazione siriana ha bombardato numerose aree della città di Palmira. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, senza poter dire se gli attacchi abbiano causato vittime o danni. La situazione all’interno della città e nell’area archeologica è infatti sconosciuta.

L’allarme dell’Unesco. L’Unesco è “molto preoccupata” per le sorti dell’antica Palmira. “I combattimenti nella città minacciano uno dei più importanti patrimoni culturali del mondo in Medio Oriente”, ha detto da Parigi la direttrice generale dell’organizzazione Irina Bokova, chiedendo “la cessazione immediata dei combattimenti” e invitando la comunità internazionale “a mobilitarsi per proteggere la popolazione civile e le antiche rovine della città storica”.

Patrimonio dell’umanità. Palmira è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco e, fino all’inizio dei disordini in Siria nel marzo 2011, era fra le principali attrazioni turistiche del Paese e della regione. Situata in un’oasi, Palmira fu nel I e II secolo d.C. uno dei centri culturali più importanti dell’antichità. Le autorità per le antichità siriane sono riuscite a portare al sicuro un centinaio di statue antiche.

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Il testo originale e completo si trova su:

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/is-palmira-siria.aspx

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