ITALIA/PAKISTAN – (20 Settembre 2018)

La ragazza portata in Pakistan e che ora sta rientrando in Italia
La ragazza portata in Pakistan e che ora sta rientrando in Italia   (ANSA)

Rientra in Italia la ragazza trattenuta in Pakistan

Lieto fine per Menoona Safdar la giovane pakistana che vive in provincia di Monza portata con l’inganno dalla sua famiglia nel paese d’origine per un matrimonio combinato. Grande la soddisfazione del ministro degli Esteri italiano, Moavero Milanesi

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Sarà in Italia in giornata la 23enne Menoona Safdar trattenuta contro la propria volontà in Pakistan dalla sua famiglia. “Un esito che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane reso possibile – ha dichiarato il ministro degli Esteri Moavero Milanesi- dall’efficace azione della nostra ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina”.

La richiesta di aiuto della giovane

Una storia che prende le mosse dalla decisione del papà della ragazza di farle lasciare la scuola in provincia di Monza, perché sposasse un uomo scelto dalla famiglia in Pakistan dove era stata condotta con l’inganno. A far scattare le operazioni diplomatiche per risolvere la vicenda, una richiesta di aiuto scritta dalla giovane proprio alla sua vecchia scuola lo scorso 29 giugno: “Vi prego, aiutatemi – scriveva-. Mi hanno preso tutti i documenti e mi trattengono qui”. La scuola, ricevuta la lettera, aveva immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri e alla Procura di Monza.

Storia esemplare

Una storia esemplare, secondo Paul Bhatti, politico pakistano impegnato sui diritti delle minoranze, “che manda un messaggio molto positivo anche sull’appoggio dell’Italia al nostro popolo e ai giovani, che sentono sempre più forte l’esigenza di scegliere i loro compagni da sposare. L’operazione dell’ambasciata italiana è stata una grande azione di coraggio e di civiltà”.

Il testo originale e completo si trova su:

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-09/pakistan-italia-matrimoni-societa-diritti-umani-donne.html

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