KUWAIT – ( 15 Gennaio )

Kuwait, dai Paesi donatori per la Siria 2,4 mld di dollari. Mons. Jeanbart: il Paese è distrutto, aiutateci


La Conferenza dei donatori per l’emergenza umanitaria in Siria riunita ieri in Kuwait: ammonterebbe a 2,4 miliardi di dollari il totale degli aiuti impegnati dai 62 Paesi partecipanti, insieme a 11 agenzie dell’Onu e 5 cinque associazioni umanitarie. La cifra complessiva e’ appena poco piu’ di un terzo di quanto l’Onu aveva chiesto, dopo quasi 4 anni di guerra. La situazione sul terreno è davvero drammatica: anche ieri un’autobomba a nord di Aleppo ha causato oltre 20 vittime. Giada Aquilino ha raccolto la testimonianza di mons. Jean Clément Jeanbart, arcivescovo di Aleppo dei greco melkiti:RealAudioMP3

R. – La situazione umanitaria è veramente molto drammatica, in particolar modo ad Aleppo, perché in città è stata distrutta gran parte delle infrastrutture economiche, industriali, ma anche i servizi, scuole, ospedali sono stati distrutti o danneggiati. Il prodotto industriale di Aleppo rappresentava il 70% della produzione industriale siriana. Ora ci sono 1.200.000 operai senza lavoro. Questa è la situazione a livello locale, ma in tutto il Paese ci sono distruzioni, la gente non ha più un reddito, mancano lavoro, elettricità, carburante. Siamo in una situazione molto penosa.

D. – Alla Conferenza dei Paesi donatori, si è detto che nove milioni di persone sono toccate dal conflitto in Siria. Ci sono stati 130 mila morti: se ne è parlato anche nel recente Workshop in Vaticano sulla Siria. Come affrontare questa emergenza?

R. – Sì, 130 mila persone sono morte. E sono nove milioni le persone che soffrono in questa situazione: persone che non hanno più nulla, che si trovano in una situazione di bisogno e che non sanno come fare per sopravvivere. Ci sono almeno 57 ospedali distrutti, come anche cliniche e scuole, e persone che non hanno più una casa. Noi facciamo quello che possiamo per aiutare questa gente: aiutiamo tutti, anche quelli che non sono cristiani. Aiutiamo 400 padri di famiglia, anche se li paghiamo il 50% di quello che potevano guadagnare con il loro reddito. Credo che se gli altri Paesi vogliano venire in nostro soccorso, possano farlo aiutandoci a ritrovare un po’ di pace, di serenità, perché noi cerchiamo di fare il possibile.

D. – Dal punto di vista diplomatico se ne parlerà a Ginevra, e in queste ore se ne discute in Kuwait. Anche il Papa continua ad invocare la pace per la Siria…

R. – Il Messaggio del Santo Padre per Giornata per la pace quest’anno è meraviglioso! Se non si ha uno spirito di altruismo, uno spirito di carità, e vogliamo fare come Caino che ha ucciso Abele, senz’altro non arriveremo a niente.

Ultimo aggiornamento: 16 gennaio

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del sito Radio Vaticana
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