LIBANO – ( 22 Ottobre )

Esplode la rabbia anti siriana in Libano. A Beirut scontri davanti la sede del governo


Giornata convulsa quella di ieri in Libano in occasione dei funerali del capo dei servizi di sicurezza ucciso nell’attentato di venerdì scorso. Scontri davanti la sede del governo, in migliaia hanno chiesto le dimissioni del premier Miqati. L’Onu ha esortato le autorità del Paese di “dissociarsi dagli eventi in corso nella regione”. A Tripoli è morta una bambina di 9 anni. La cronaca nel servizio di Benedetta Capelli: RealAudioMP3

Fino a notte inoltrata a Beirut si sono uditi spari e sirene di ambulanze. Ultimi echi di una giornata all’insegna della tensione iniziata con i funerali del generale al Hassan, ucciso da un’autobomba, insieme ad altre 7 persone, venerdì nella capitale. Ucciso forse per le indagini che aveva condotto su alcuni attentati contro personalità anti-siriane. A Piazza dei Martiri, migliaia di persone hanno assistito alla cerimonia funebre ed hanno applaudito alle parole di fuoco dell’ex premier Siniora che ha sparato a zero sul governo, “responsabile – ha detto – dell’assassinio” di al Hassan. Da qui la richiesta delle dimissioni di Miqati, alla guida di un esecutivo in cui dominano gli sciiti del movimento Hezbollah. Il corteo si è poi spostato davanti al palazzo del governo ed è esplosa la tensione. Lanciati lacrimogeni da parte della polizia per rispondere alla carica di pietre e bastoni da parte dei manifestanti. A quel punto Siniora ha fatto appello alla calma, seguito anche dall’ex premier Hariri che pure aveva chiesto le dimissioni di Miqati. E ieri a Tripoli ci sono stati scontri tra sunniti e sciiti, a Sidone una manifestazione di piazza mentre la strada costiera a sud di Beirut è stata bloccata. Intanto alla guida dell’intelligence è stato scelto Imad Ozman, vicino ad al Hassan, mentre il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha chiesto alle autorità di dissociarsi dagli eventi in corso nella regione.

 
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