LIBIA – ( 20 Maggio )

In Libia sostegno all’offensiva del generale Khalifa Haftar

Forse speciali in Libia

20/05/2014

Libia nel caos. Sospeso il Parlamento fino a nuove elezioni, compresa quella del nuovo premier. Intanto Le forze speciali hanno espresso solidarietà all’operazione del generale Khalifa Haftar che venerdì ha sferrato un’offensiva contro gruppi islamisti a Bengasi. Scontri anche a Tripoli. Appelli per la cessazione delle violenze dall’Ue, mentre è allerta nella ambasciate. Antonella Palermo ha intervistato Mark Innaro corrispondente Rai dal Cairo ed esperto dell’Area.

R. – Vista dall’Egitto la situazione libica, in qualche modo, riflette quello che è accaduto nell’ultimo anno anche al Cairo. Siamo di fronte ad uno scontro tra due anime che si ritrovano all’interno del mondo arabo: un’anima minoritaria ma molto forte dal punto di vista militare ed anche economico, ovvero l’ala jihadista, islamista, integralista. Un’ala che approfittando del caos, dell’instabilità seguita al rovesciamento di tanti regimi nel Nord Africa, a cominciare dall’Egitto ed ovviamente dalla Libia, tenta di assumere il comando e di impossessarsi anche dei mezzi di produzione. Ricordo che la Libia vive su una massa enorme di petrolio, i cui proventi fanno ovviamente gola a tutti. Dall’altra c’è la maggioranza silenziosa di questi Paesi nordafricani che, in qualche modo, vede con grande preoccupazione l’emergere di questi gruppi integralisti islamisti. Dopo l’ubriacatura degli anni “rivoluzionari”, non vuole altro che stabilità sicurezza ed ordine.

D. – Uno scenario questo già visto in altri Paesi arabi…

R. – E’ accaduto in Egitto dove l’ex capo di stato maggiore, ex ministro della Difesa, il generale al-Sisi, si appresta tra pochi giorni a diventare il successore del presidente egiziano islamista Mohamed Morsi, rovesciato proprio da generale. In Libia c’è un “Sisi libico”; gli è già stato attribuito questo soprannome, ed è il generale Khalifa Haftar che – dettaglio di non poco conto – è stato per 20 anni in esilio negli Stati Uniti e la sua abitazione si trovava a cinque chilometri dall’ingresso del quartier generale della Cia, a Langley in Virginia.

D. – Chi è il generale Haftar alla guida di questo gruppo paramilitare?

R. – Il generale Haftar è noto per il profondo odio per l’islamismo radicale che ha sferrato un attacco a Bengasi. Il generale libico Haftar comanda un esercito nazionale – autoproclamatosi esercito nazionale libico – molto bene organizzato ed evidentemente sostenuto anche da potenze straniere. Possiamo immaginare che ci sia un aiuto diretto o indiretto, oltre che degli americani, anche dall’Egitto che vede con grande preoccupazione questa perdurante instabilità, questo perdurante caos alle proprie frontiere. Tutto però lascia pensare che in queste ore si stiano saldando con il generale Haftar altre forze, come quelle per esempio delle potenti milizie anti islamiche di Zintan.

D. – Chi sono i miliziani di Zintan?

R. – Guerriglieri che hanno partecipato al rovesciamento del regime di Gheddafi e che odiano profondamente le milizie islamiche che, in qualche modo, sono al potere in questi mesi a Tripoli e che hanno saldato le proprie azioni con quelle del generale Haftar. Sono state proprio le milizie di Zintan ad attaccare ieri il parlamento e ad aver dichiarato congelate le attività dell’attuale parlamento libico fino a nuovo ordine.

D. – Si possono dunque ipotizzare anche profondi mutamenti nell’assetto politico libico?

R. – Tutto lascia credere che ci siano in corso nuovi equilibri, nuovi assestamenti nel disastrato Paese nordafricano che potrebbero avere anche conseguenze molto importanti. Ricordo che il flusso dei migranti dalla Libia è anche frutto dell’instabilità politica e del caos del Paese.

 

Il test completo si trova su:

http://it.radiovaticana.va/news/2014/05/20/in_libia_sostegno_all’offensiva_del_generale_khalifa_haftar/1100698

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