MEDIO ORIENTE – ( 28 Aprile )

M.O. Abu Mazen riconosce l’olocausto degli ebrei. Netanyahu scettico



Il presidente palestinese Abu Mazen considera la Shoah il crimine più odioso contro l’umanità nell’era moderna. Lo afferma la agenzia di stampa palestinese Wafa nel riferire di un incontro avuto la settimana scorsa dal Rais con un importante rabbino statunitense, Marc Schneier. Il Presidente palestinese Abu Mazen, che sembra aver rotto un tabù con affermazioni pronunciate proprio nel giorno in cui Israele oggi, come ogni anno, si appresta a celebrare il ricordo dei sei milioni di ebrei uccisi durante le persecuzioni naziste.

Una dichiarazione quella di Abu Mazen – diffusa in arabo e in inglese sull’agenzia ufficiale Wafa – che il premier Benyamin Netanyahu ha però definito come una mossa propagandistica, tesa solo a “colpire l’opinione pubblica internazionale”. Al leader dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) il primo ministro israeliano ha infatti ricordato di aver raggiunto un recente accordo di riconciliazione con gli islamici di Hamas, che mirano a distruggere Israele e negano la Shoah.

Dopo aver offerto la sua vicinanza “alla famiglie delle vittime e al popolo innocente ucciso dai nazisti, inclusi gli ebrei ed altri”, il leader palestinese ha osservato che l’Olocausto rappresenta “il concetto di discriminazione etnica e razziale che i palestinesi respingono con forza e contro cui si battono”. “Il popolo palestinese sta soffrendo per l’ingiustizia, l’oppressione e la negazione di pace e libertà. Siamo i primi – ha spiegato – a chiedere di rimuovere l’ingiustizia e il razzismo”. Poi, la politica: per questo, ha aggiunto, “chiamiamo il governo israeliano a cogliere l’attuale occasione per concludere una pace completa nella regione, basata sulla visione di due Popoli due Stati che vivono a fianco in pace e sicurezza”. Ma Netanyahu lo ha incalzato: “Spero che voglia rompere l’alleanza con Hamas e tornare sulle orme di una pace vera”. E alla Cnn ha ribadito che Israele non parteciperà a colloqui di pace con un governo palestinese appoggiato da Hamas e che le affermazioni di Abu Mazen di condanna della Shoah sono incompatibili con la sua alleanza con la fazione islamica al potere a Gaza.

Le affermazioni di ieri sono giunte non solo nella fase peggiore dei negoziati – in scadenza a fine aprile – a causa della riconciliazione dell’Anp con Hamas (organizzazione terroristica secondo Israele, Usa e Ue) ma anche in un giorno particolare per lo Stato ebraico. Da ieri sera, con una cerimonia allo Yad Vashem di Gerusalemme – presenti Netanyahu e il Presidente Shimon Peres – sono iniziate le manifestazioni in ricordo dello sterminio ebraico che si concluderanno stasera. Le sirene oggi alle 10 segneranno per due minuti il momento in cui Israele si fermerà: ovunque si trovi e qualunque cosa stia facendo, la popolazione ricorderà in silenzio. (R.P.)

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del sito Radio Vaticana
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