MEDIO ORIENTE – ( 8 Ottobre 2015 )

Medio Oriente

Attentati, Israele in stato di massima allerta
 
 
 
 
 

 

Israele è in stato di massima allerta, nel tentativo di fermare l’escalation di attentati dei palestinesi che hanno conquistato l’interno del Paese e mettono a rischio gli sforzi apparenti di entrambe le parti per riportare una parvenza di calma.

La preoccupazione si tocca con mano, all’indomani di quella che il quotidiano Yedioth Ahronoth ha definito una “giornata di terrore”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha rivolto un appello agli israeliani a restare “in stato di massima allerta” di fronte al rischio attentati, pur invitandoli a mantenere “sangue freddo”.

Appello che non tutti hanno ascoltato. Oggi un israeliano è stato gravemente ferito in una nuova aggressione con un coltello compiuta a Gerusalemme. Lo ha indicato la polizia in un comunicato, precisando che il responsabile dell’attacco – “un terrorista arabo” – è stato arrestato. Alcuni israeliani sulla ventina hanno invece aggredito ieri sera a Petah Tikva (centro) tre immigrati dell’ex Unione Sovietica che hanno scambiato per arabi e contro i quali volevano vendicarsi per un aggressione con un coltello commessa da un palestinese.

Da parte loro, i deputati arabi del parlamento israeliano – solidali con i palestinesi – hanno deciso di sfidare il divieto deciso dal primo ministro nei confronti dei parlamentari di recarsi sulla spianata delle Moschee. Decisione “insensata e illegale”, ha giudicato il deputato arabo Ahmad Tibi. “Domani(venerdì), saremo tutti alla moschea al Aqsa, perchè è la nostra moschea”, ha annunciato.

Netanyahu ha preso questa decisione eccezionale di fronte al diffondersi delle violenze che scuotono Gerusalemme e la Cisgiordania da una settimana, portando a paragoni con l’intifada del 1987 e del 2000.

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Il testo originale e completo si trova su:

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/isreale-allerta-escalation-violenza.aspx

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