Il rapporto di Human Rights Watch
L’organizzazione ricorda che nel periodo in questione i raid degli integralisti e le successive operazioni delle forze di sicurezza nigeriane hanno causato la morte di oltre 2.800 persone. Nel testo Hrw documenta – anche con fotografie – di numerosi casi di “abusi, omicidi, violenze e rapimenti” ad opera dei fondamentalisti che operano nel nord del Paese, mirati soprattutto contro le comunità religiose, in particolare contro i cristiani. Ma nel mirino dei ribelli fondamentalisti – continua l’osservatorio dei diritti umani – ci sono anche la
polizia e le forze di sicurezza.
La setta, il cui nome significa “L’educazione occidentale è un peccato”, intende creare nelle regioni settentrionali della Nigeria, una sorta di califfato basato su un’interpretazione radicale della Sharia (legge islamica). E chiunque si pone al di fuori di questa legge, deve essere punito.
Parallelamente anche le forze di sicurezza locali – precisa Human Rights Watch – hanno una loro responsabilità nella continua violazione dei diritti umani. L’organizzazione documenta infatti casi di “abusi fisici, detenzioni segrete, estorsioni, case incendiate, ruberie varie avvenute nel corso di raid e omicidi di sospetti”, ad opera della polizia e dell’esercito.
Gli”abusi” sarebbe dunque commessi da entrambi gli schieramenti e potrebbero essere tranquillamente definiti crimini contro l’umanità, conclude Hrw ricordando che tali delitti sono perseguiti dalla Corte penale internazionale.
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