NIGERIA – ( 4 Marzo )

Vescovi nigeriani: Terrorismo, economia, educazione le priorità

“La storia recente della Nigeria è stata contrassegnata da crisi durate anni che hanno spezzato molte vite e per le quali si è sprecato tempo prezioso che avrebbe potuto essere utilizzato per realizzare un autentico sviluppo nella nostra terra”. Lo affermano i vescovi della Nigeria nel documento finale della loro prima Assemblea Plenaria dell’anno che si è conclusa nella capitale federale, Abuja, venerdì scorso. Nel documento – riporta l’Agenzia Fides – si sottolinea che il 2012 è iniziato con la crisi, l’abolizione “inopportuna” dei sussidi per i carburanti che ha scatenato “8 giorni di protesta che hanno arrestato l’economia, con la perdita di vite preziose e di migliaia di miliardi di naira”. Per quanto riguarda il terrorismo della setta Boko Haram, i vescovi affermano: “Il 2011 ha confermato i nostri peggiori timori che il nostro Paese, già alle prese con la povertà, la corruzione e il crollo delle infrastrutture, si trova ad affrontare ora il problema del terrorismo e del conseguente fenomeno degli sfollati interni”. Tra gli attentati più gravi c’è quello che ha colpito i fedeli (ma anche passanti e musulmani) che si apprestavano a celebrare la Veglia di Natale nella chiesa di Santa Teresa a Madalla. Nell’estendere a tutte le vittime, di ogni fede, le proprie condoglianze, i vescovi richiamano lo Stato alle sue responsabilità di difendere i propri cittadini. Nel comunicato si apprezzano gli sforzi effettuati di recente per fermare i membri di Boko Haram, così come la condanna degli attentati da parte dei leader musulmani. “Ci complimentiamo – affermano – per il gesto esemplare di civiltà con il quale i musulmani hanno protetto i cristiani mentre pregavano, e i cristiani hanno protetto i musulmani durante la loro preghiera”, sottolinea il comunicato. Quindi la Conferenza episcopale nigeriana ha lanciato un appello al dialogo e alla riconciliazione nazionale, ed in particolare alla politica, perché ascolti le richieste dei cittadini. Per formare cittadini coscienti dei propri diritti e doveri, capaci di apportare il loro contributo allo sviluppo del Paese, si richiama la necessità di garantire un sistema educativo efficiente. I vescovi, inoltre, ricordano il contributo offerto dalla Chiesa cattolica nel campo dell’educazione: “Nonostante un contesto sfavorevole, la Chiesa cattolica ha sempre attuato enormi investimenti in materia di istruzione, a livello primario, secondario e terziario. La Chiesa – concludono – non ha alcuna intenzione di utilizzare le proprie scuole per costringere nessuno a diventare cattolico. Sta solo offrendo il proprio contributo alla costruzione di una nazione giusta e umana”. (E.B.)

Il testo completo si trova su:

http://www.radiovaticana.org/it1/print_page.asp?c=568407

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