PAKISTAN – (12 Giugno 2020)

ASIA/PAKISTAN – Attacco a una famiglia cristiana: nuovo episodio di discriminazione su base religiosa

La sofferenza dei cristiani in Pakistan

Peshawar (Agenzia Fides) – “I nostri vicini musulmani ci hanno intimato di lasciare la nostra casa entro 24 ore; ascoltando questa minaccia ho composto il numero telefonico di aiuto della polizia ma, prima che arrivasse la polizia, essi hanno iniziato a picchiarmi e, impugnando pistole, hanno aperto il fuoco su di me e sulla mia famiglia e sono fuggiti quando hanno sentito che è arrivata la polizia”: lo racconta all’Agenzia Fides il cristiano Nadeem Joseph, spiegando l’episodio di violenza accaduto nei giorni scorsi a Peshawar, capitale della provincia pakistana di Khyber Pakhthun Khwa. Nadeem Joseph dichiara: “Due proiettili mi hanno colpito nello stomaco. Mia suocera, uscita di casa, è stata ferita la spalla”.
La famiglia di Nadeem Joseph ha comprato quella casa il mese scorso, trasferendosi nell’ultima settimana di maggio: “Appena insediatici, i nostri vicini musulmani ci hanno chiesto la nostra religione e quando sono venuti a sapere che siamo cristiani, hanno iniziato a minacciarci, intimandoci di abbandonare la casa. Questa è una zona residenziale per musulmani: ebrei e cristiani non possono comprare una casa e vivere qui, dicevano”. Aggiunge Nadeem: “Hanno iniziato a crearci problemi: un giorno hanno messo la colla nella serratura del cancello principale della nostra casa, altre volte hanno minacciato i miei figli”
Ora la famiglia di Nadeem Joseph è spaventata. E l’uomo dice: “Non ho ancora pagato l’intero importo di questa casa; faccio appello ai funzionari di sicurezza perché garantiscano la protezione della mia famiglia. I nostri aggressori sono persone coinvolte in giri di droga e criminalità”.
La polizia ha registrato il primo rapporto di indagine (FIR) contro gli aggressori, Salman Khan e i suoi figli.
P. Qaisar Feroz OFM Cap, Segretario esecutivo della Commissione per la comunicazione sociale dei Vescovi cattolici del Pakistani, ha condannato questo attacco e, parlando con l’Agenzia Fides, ha dichiarato: “Questo incidente evidenzia la discriminazione, l’intolleranza e la mancanza di coesistenza pacifica nella società. Il ​​nostro attuale governo ha preso buone iniziative per promuovere e rafforzare l’armonia sociale e religiosa, ma dobbiamo ancora lavorare molto a livello di base”. P. Qaisar aggiunge: “La discriminazione e l’odio contro le persone di altre religioni esistono tra le persone di mentalità fondamentalista. E’ compito di tutti combattere questa mentalità”.
Khalid Shahzad, attivista per i diritti umani e per la pace, dice a Fides: “È sempre triste vedere la discriminazione nei confronti dei cittadini cristiani, sulla base della loro religione. Alcuni musulmani che hanno una mentalità intrisa di fanatismo e fondamentalismo, vogliono vedere i cristiani solo impegnati in posti di lavoro poco qualificato come i pulitori delle strade e delle fogne. Questo atteggiamento discriminatorio è presente in vari uffici e istituti, laddove si tengono utensili separati per persone musulmane e non-musulmane, o dove ci sono posti separati per il personale musulmane e non-musulmane: è una segregazione religiosa”.
(Ag-PA) (Agenzia Fides 12/6/2020)

Il testo originale e completo si trova su:

http://fides.org/it/news/68117-ASIA_PAKISTAN_Attacco_a_una_famiglia_cristiana_nuovo_episodio_di_discriminazione_su_base_religiosa

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