Pakistan. I diritti delle minoranze sono la sfida per il nuovo governo
Sono molte le sfide in materia di diritti delle minoranze che aspettano il nuovo governo pakistano eletto nel maggio scorso guidato da Nawaz Sharif, per uno sviluppo della democrazia e dello Stato di diritto nel Paese. A dirlo è long Minority Rights che come ogni anno ha fatto pervenire alla Fides il suo rapporto sulla condizione delle minoranze etniche, religiose e culturali nel mondo. Una prima questione che lesecutivo dovrà affrontare è quella della rappresentanza politica: se la presenza di cristiani o indù allAssemblea nazionale è storicamente minima, la situazione di altri gruppi minoritari come gli ahmadi che addirittura sono esclusi dalle elezioni è ancora peggiore. Altra nota dolente riguarda la legge sulla blasfemia, spesso abusata e strumentalizzata per nascondere vendette personali o questioni relative alla proprietà, che negli ultimi anni ha fatto registrare un notevole aumento della violenza settaria. Larticolo più controverso riguarda la comminazione dellergastolo o della pena di morte per chi profana il nome di Maometto. Cè, poi, un preoccupante incremento della pratica dei matrimoni e delle conversioni religiose forzate, spesso legate alla violenza di genere e concentrate nelle province del Punjab e di Sindh. Infine, ma non per ultimo, il diffondersi dellintolleranza religiosa attraverso i libri di testo scolastici, che abitua i bambini a considerare i non islamici come esseri inferiori che possono essere perseguitati. Oggi, AsiaNews segnala l’ennesimo caso di persecuzione contro i cristiani: Nazia Masih, infermiera cattolica che vive nel villaggio Padri Jo Goth nel deistretto di Sanghar, è stata minacciata di venire sfregiata con l’acido da Ghulam Muhammad, influente uomo politico della zona che intende sposarla e convertirla all’Islam con la forza. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per aver violentato diverse donne appartenenti a minoranze, tuttavia è rimasto impunito. A subire le sue minacce anche tutta la famiglia e il fidanzato della giovane, oltre a suor Maria Khurshid, direttrice dell’ospedale di santa Teresa a Mirpurkhas, molto vicino a Nazia. Sulla vicenda è intervenuto anche un sacerdote di Karachi, padre James John: “la ritengo una vergogna, tali fatti devono essere condannati con forza da tutta la società”. (R.B.)