PRIMAVERA ARABA – (25 Otttobre)

PRIMAVERA ARABA: BOER (CDE), STARE AL FIANCO DELLE "DONNE SCESE IN PIAZZA"

“La questione della partecipazione è legata al principio fondamentale dell’uguaglianza tra donne e uomini. Tutti noi abbiamo visto immagini di donne scese in piazza per chiedere un cambiamento, ma stare a guardare non basta. Dobbiamo dimostrare che abbiamo anche ascoltato e compreso i loro messaggi, e che siamo al loro fianco”. Così Maud de Boer-Buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d’Europa, inaugurando ieri a Roma – presso la Camera dei deputati – la conferenza internazionale “Le donne agenti di cambiamento nel sud del Mediterraneo”, che per iniziativa del Centro Nord Sud dell’organismo di Strasburgo si conclude oggi. Tunisia, Egitto, Yemen: la donna diventa un “agente di cambiamento sempre più importante”, e “gli attuali sviluppi politici nel sud del Mediterraneo rappresentano un’opportunità unica. Un’occasione per assicurare che l’uguaglianza di genere sia sancita, una volta per tutte, nei nuovi quadri costituzionali e giuridici di queste nuove democrazie, compreso il diritto di famiglia”, ha aggiunto Mevlüt Çavuþoðlu, presidente dell’Assemblea parlamentare CdE. Secondo Çavuþoðlu, questi sviluppi possono inoltre contribuire a “promuovere un cambiamento di mentalità nella gente comune e nella leadership politica. Le donne devono poter dire la loro, al pari degli uomini, nella gestione delle istituzioni pubbliche e nei processi decisionali della politica”. (segue)

09:19 – PRIMAVERA ARABA: BOER (CDE), STARE AL FIANCO DELLE “DONNE SCESE IN PIAZZA”(2)

Per i Paesi della primavera araba il “momento di rinascita coincide tuttavia con il momento di massima crisi della vecchia Europa, una crisi che non è solo economica, ma anche identitaria”, ha rilevato Deborah Bergamini, presidente del Centro nord-sud promotore della conferenza. Mentre l’Europa “chiusa in se stessa sta a guardare – ha aggiunto -, le donne hanno di fronte una grande, seppur difficile, occasione da cogliere”. Proprio “l’emergere dei diritti, l’uguaglianza, la democrazia e quindi ovviamente il ruolo delle donne” è per il ministro degli Esteri Franco Frattini “uno dei motivi dominanti della primavera araba”. “La donna libica – ha fatto notare l’ambasciatore libico in Italia, Abdulhafed Gaddur – ha sofferto, come il resto della società libica dell’oppressione e dell’ingiustizia del sistema del precedente regime”. Essa, ha aggiunto “ha contribuito concretamente alla liberazione” del Paese”. “Non si può parlare di cambiamento democratico nel sud del Mediterraneo senza la partecipazione delle donne – ha sostenuto l’attivista politica libica Huda El Abdelaziz Mohamed, secondo la quale in Libia “le donne devono poter partecipare al processo elettorale e alla stesura della Costituzione”. Per questo è necessaria “una riforma legislativa di ampio respiro” per garantire la loro presenza “nella vita politica”.

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