PRIMAVERA ARABA – ( 5 Marzo )

PRIMAVERA ARABA: MINISTRO RICCARDI, “INDIETRO NON SI TORNA. FONDARE DEMOCRAZIA”

“Nel Nord e nel Sud del Mediterraneo stiamo vivendo un passaggio epocale. Indietro non si torna nonostante qualcuno senta nostalgia delle dittature e dei totalitarismi. Bisogna fondare la democrazia con il contributo vitale della religione che raccoglie la vita dei fedeli. La qualità della democrazia si misura dal rispetto delle minoranze e del diritto”. Lo ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, aprendo oggi a Roma l’incontro “Religione e democrazia nel mondo arabo e in Europa, dopo le primavere arabe”, promosso dalla Comunità di sant’Egidio. Il ministro ha avvertito del pericolo della semplificazione dei rapporti tra Europa e mondo islamico. Quest’ultimo, ha detto, è “un mondo complesso, composto da centinaia di milioni di fedeli che vivono la stessa fede ma con esperienze storiche peculiari e diverse. Al suo interno ci sono pulsioni omogeneizzanti ma resta sempre un mondo complesso e ricco di diversità”. (segue)

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“Purtroppo – ha aggiunto – un’informazione isterica e rapida si nutre spesso dei messaggi dei semplificatori che sono nemici della pace e della comprensione. Bisogna rappresentare la complessità conoscendo dal vivo la realtà del nostro mondo contemporaneo”. Una chiave di volta per evitare queste pericolose semplificazioni del mondo islamico “è l’amicizia e la conoscenza tra i protagonisti, insieme allo sforzo di capire la realtà nuova”. Un elemento di diversità e “di interesse” nel mondo arabo è, secondo Riccardi, “la minoranza cristiana; essa rappresenta la parte dell’altro nel mondo arabo, l’alterità”. Anche il cristianesimo, come avvenuto in Europa quando si è misurato con la democrazia contribuendo alla costruzione democratica nel Vecchio Continente, deve poter dare il suo apporto alla democrazia nel mondo arabo. “Bisogna fondare la democrazia con il contributo vitale della religione che raccoglie la vita dei fedeli. La qualità della democrazia – è stata la conclusione – si misura dal rispetto delle minoranze e del diritto”.
 
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