SIRIA – ( 10 Giugno )

“Delegazione italiana ha incontrato Dall’Oglio”. La Farnesina smentisce

Fonti riservate: contatti in corso, è vivo. L’intelligence non commenta. La sorella: “Solo voci”
 
 
 
 


Padre Paolo Dall’Oglio è ancora vivo? «Purtroppo non abbiamo nulla di concreto. Per quel che ci riguarda si tratta di rumors». Francesca Dall’Oglio, sorella del padre gesuita rapito il 29 luglio dello scorso anno in Siria, commenta in questi termini le voci secondo le quali il fratello sarebbe ancora vivo. «Negli ultimi quindici giorni si sono rincorse voci di questo tenore – afferma Francesca Dall’Oglio – ma per quel che ci riguarda non abbiamo in mano nulla  di concreto».  

In una nota, d’altronde, la Farnesina comunica che «non risulta che vi siano stati contatti tra una delegazione italiana e padre Paolo Dall’Oglio,  come diffuso da diversi mezzi di informazione».

Poco prima Aki-Adnkronos International aveva comunicato di aver appreso da fonti mediorientali che Padre Paolo Dall’Oglio «è ancora vivo». Una nuova presunta notizia, riportata oggi dal quotidiano libanese al Akhbar, si aggiunge alla ridda di voci sulla sorte del gesuita italiano. Il giornale, senza citare fonti, afferma che un mese fa «una delegazione italiana ha incontrato» il religioso alla presenza dei suoi rapitori e ha avuto con lui un colloquio di circa due ore. Fonti dell’entourage di Padre Dall’Oglio, contattate dall’ANSA, hanno detto di non essere a conoscenza di questo incontro. Il quotidiano, vicino al movimento sciita filo-iraniano Hezbollah che combatte in Siria a fianco del presidente siriano Bashar al Assad, afferma che l’incontro tra la «delegazione italiana» e il gesuita romano è avvenuto nella regione settentrionale di Raqqa al confine con la Turchia. Proprio nel capoluogo siriano, controllato da milizie qaediste, Padre Paolo era scomparso il 29 luglio del 2013. Lì si era recato per tentare una delicata mediazione con lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) per la liberazione di alcuni attivisti siriani. Da allora, diverse voci si sono rincorse sulla sua morte o sulle sue buone condizioni di salute. 

Ma sull’argomento è secco il «no comment» di fonti di intelligence. «La cautela è d’obbligo, i contatti sono in corso», viene rilevato. In questa delicatissima «partita a scacchi» per la vita del religioso italiano, «si cerca di evitare ogni mossa che possa costituire una turbativa intesa come un potenziale pericolo» dalle frange qaediste che tengono in ostaggio Padre Dall’Oglio. L’obiettivo è «mantenere aperto uno spiraglio con lo scopo di arrivare alla sua liberazione».  

 
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