SIRIA – ( 11 Aprile )

SIRIA: CARITAS, AD ALEPPO “VITTIME, STUPRI ED ESECUZIONI SOMMARIE”

“La settimana santa ad Aleppo è stata particolarmente difficile e con molte vittime”: lo dice mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria. “Molti di quanti hanno scelto di rimanere – racconta a Caritas italiana – hanno subito stupri, esecuzioni sommarie davanti ai loro familiari. Chi rifiuta di collaborare è ucciso immediatamente. Anche un notabile musulmano della regione di Jabal-es-Saydeh, a solo un chilometro dalla sede Caritas, poiché si era rifiutato di spingere la sua gente alla lotta violenta, è stato decapitato e la sua testa esposta ai passanti. Non si sa nemmeno dove seppellire i morti, perché i cimiteri sono in territorio pericoloso”. La violenza colpisce tutti. C’è un continuo spostamento di famiglie, cristiane e musulmane in cerca di luoghi più sicuri. Manca spesso l’acqua, l’elettricità, i telefoni non funzionano, a volte per dei giorni. Sono ormai 90.000 le vittime in Siria e centinaia di migliaia sono i rifugiati in Libano, Giordania e Turchia. Fra rifugiati all’estero e sfollati interni sono almeno 4 milioni i siriani ridotti in povertà. In Libano in particolare si parla di un milione di profughi siriani. (segue)

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Anche Caritas italiana, ricordando l’appello del Papa il giorno di Pasqua, chiede alla comunità internazionale di tentare “ogni strada pacifica per fermare le violenze” e rilancia le richieste di aiuto delle Caritas di Libano, Giordania e Turchia, oltre a quelle, ancora più urgenti, della Siria. Dall’inizio della crisi le Caritas hanno moltiplicato i loro sforzi per l’assistenza ai rifugiati: dai viveri, ai medicinali, al vestiario, alle scuole per i bambini. Grazie anche al gran numero di volontari restano attive sul territorio e confidano su un’ampia solidarietà per poter continuare le loro attività. Per offerte: causale “emergenza Siria”, info su www.caritasitaliana.it
 
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