SIRIA – ( 18 Maggio 2016 )

Siria: da Vienna nessuna soluzione, ma la speranza di una tregua

Il segretario di Stato Usa Kerry a Vienna - AFP

Il segretario di Stato Usa Kerry a Vienna – AFP

E’ ancora molto lontana la possibile transizione politica in Siria. Dopo il vertice di ieri a Vienna, la data del primo agosto fissata per l’inizio dei colloqui non sembra più un appuntamento ma piuttosto un obiettivo. Malgrado l’ottimismo, dunque, l’incontro tra le potenze regionali e internazionali coinvolte nella crisi, non è andato oltre un accordo di massima sulla realizzazione di un vero cessate il fuoco. Francesca Sabatinelli:

La sfida sarà tradurre in atti concreti l’intesa. Sono le parole del segretario di stato  americano Kerry a riassumere il tono dello stato d’animo dei partecipanti al summit di Vienna che tra i punti salienti dell’agenda vede la cessazione immediata delle ostilità, accessi umanitari alle 18 città assediate, e private di tutto, dall’acqua al cibo alle medicine, impegno per la transizione politica e riforma costituzionale. A monitore il cessate il fuoco sarà l’Onu, chi lo violerà verrà espulso dal processo  negoziale, mentre se non verrà consentito l’accesso degli aiuti, il Programma Mondiale Alimentare interromperà le forniture via terra e metterà in campo ponti aerei e aiuti paracadutati. Frizioni tra stati Uniti e Russia sulla figura e sulla futura sorte politica del presidente siriano al Assad, con Washington che ne vuole l’uscita dal potere, e Mosca che ribadisce che il suo sostegno non è ad Assad, ma all’esercito siriano contro il terrorismo. La russia continua inoltre ad accusare la Turchia di sostenere il terrorismo in Siria, mentre sul terreno continuano gli scontri tra ribelli dell’opposizione, oltre 50 i morti a est di Damasco.

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