SIRIA – (19 Settembre)

Siria: l'opposizione ad Assad in cerca di unità di JPG

Almeno tre Comitati e Consigli diversi si sono formati nei giorni scorsi: in Turchia, a Parigi e in Siria, con l’obiettivo di riformare il Paese. Cresce il rischio di una lotta armata, mentre continua la repressione. L’arresto della psicanalista Rafah Nashed.

Damasco (AsiaNews) – In un suburbio di Damasco, il 17 settembre è stato formato un “Comitato nazionale per il cambiamento democratico” (Cncd), con un Consiglio centrale di 80 membri che rappresentano diverse tendenze (nazionalisti arabi e curdi, islamisti, marxisti e personalità independenti dell’opposizione interna). Essi chiedono la fine “immediata” della repressione ed il rovesciamento dell’attuale regime, affermano la necessità della lotta pacifica e dell’integrità territoriale del Paese, e rifiutano ogni intervento “straniero”.

Questo Comitato, il primo formato in Siria, si aggiunge al “Consiglio Nazionale” formato ad Istanbul il 15 settembre (16/09/2011 L’opposizione siriana crea un “Consiglio nazionale” per abbattere Assad), alla “Coalizione delle forze laiche e democratiche siriane” (Cfld) formata a Parigi il 17 settembre, ecc. Infatti, all’inizio del secondo semestre della “rivoluzione del 15 marzo”, e mentre continua la repressione, l’opposizione siriana non è ancora riuscita a trovare la sua unità, e nessuna personalità ha potuto presentarsi come futuro leader del Paese. Sul terreno, d’altra parte, è in pericolo la volontà di diversi capi di continuare la protesta in modo pacifico, perchè molti militanti ora vogliono la lotta armata.

Se continua il crescente isolamento diplomatico del regime di Damasco, anche nel mondo arabo (con tensioni specialmente tra il governo siriano e la Lega Araba), il presidente Bashar Al-Assad si appoggia su due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza che si oppongono a sanzioni contro il suo regime. Ieri egli ha ricevuto una delegazione della Camera alta della Federazione Russa, venuta per una missione di osservazione . Nel suo discorso ai delegati russi, secondo l’agenzia stampa Sana, il presidente siriano si è lamentato del fatto che a ciascuna delle riforme politiche e sociali che il suo governo mette in marcia risponde “un aumento delle pressioni esterne politiche e mediatiche, tentativi di ingerenza negli affari interni della Siria ed operazioni terroristiche armate contro i civili, l’esercito, le forze di sicurezza e la polizia, per destabilizzare il Paese”.

Se l’inizio dell’anno scolastico sembra essere stato normale, ieri, 18 settembre, a Damasco e nelle principali città, la comunità scientifica è stata fortemente choccata dall’arresto, il 10 settembre, nell’aeroporto di Damasco, della dottoressa Rafah Nashed, (nella foto) fondatrice della Scuola di psicanalisi di Damasco. La Nashed, 66 anni,  intendeva andare a Parigi per motivi familiari. La psicoanalista non era mai intervenuta in questioni politiche, ma il 14 settembre è stata formalmente accusata di “attività suscettibili di provocare una destabilizzazione dello Stato”. La dottoressa Nashed, musulmana, molto rispettata in Francia (dove si era laureata) ed in Siria (dove era tornata da Parigi nel 1985 per esercitare la sua professione), lo scorso mese di aprile aveva iniziato, in collaborazione con il gesuita padre Rami Elias, anche lui psicanalista, sessioni settimanali di aiuto psichico per persone, sia musulmane, che cristiane, traumatizzate dagli avvenimenti. Attualmente si trova nel carcere femminile di Damasco, dove suo marito ha potuto visitarla due volte.


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