SIRIA – ( 21 Ottobre )

Aleppo, città martire….
 

 

Ora Pro Siria, il sito che informa sugli sviluppi della vita e del conflitto siriano compiendo un’opera preziosa sulla realtà drammatica del Paese, pubblica oggi le parole di don Munir El Rai, Ispettore dei Salesiani nel Medio Oriente. Lo rilanciamo, perché offre un panorama molto interessante della vita di questi ultimi mesi.
marco tosatti

Aleppo città martire  

 

Ora Pro Siria , il sito che informa sugli sviluppi della vita e del conflitto siriano compiendo un’opera preziosa sulla realtà drammatica del Paese, pubblica oggi le parole di don Munir El Rai, Ispettore dei Salesiani nel Medio Oriente. Lo rilanciamo, perché offre un panorama molto interessante della vita di questi ultimi mesi.  

“Con questo comunicato intendo condividere con voi tutti questa bella e ricca esperienza umana e spirituale dei nostri confratelli salesiani e dei nostri ragazzi e giovani durante l’estate del 2013, come risultato della mia visita dal 7 settembre al 6 ottobre 2013 . 

Durante questi tre anni di violenza, di conflitto e d’insicurezza, i Salesiani di Don Bosco della Siria sono rimasti al loro posto, vicini ai giovani, affrontando con loro questa situazione di sofferenza. Nulla e’ rimasto di quanto c’era prima, e la vita è diventata sempre più difficile e, talora, insopportabile. Dopo aver pregato, pensato e consultato i laici ed i genitori, i Salesiani hanno deciso di riprendere le loro attività estive. Hanno voluto vivere una bella esperienza estiva con i ragazzi e i giovani, vivendola nella speranza, nella gioia”. 

 

Ad Aleppo sono presenti don Georges Fattal, don Zakarian Simon, don. Charbel Daoura e due aspiranti: Mihran e Joni. 

 

“Aleppo è la città martire. Essa appare come morta: infatti, da due anni è in stato di assedio, che non permette circolazione in alcuni quartieri. In tal modo, non è possibile fare pervenire il rifornimento dei viveri di prima necessità a tutta la popolazione. E i prezzi sono diventati ormai inaccessibili per una larga fascia della popolazione. 

La situazione era preoccupante, tuttavia si respirava una certa sicurezza nella zona dell’Oratorio e nei quartieri dei ragazzi. Inoltre, i Salesiani avevano percepito il grande bisogno dei ragazzi di uscire, di giocare, di riprendere una vita normale e di partecipare alle attività del Centro Salesiano. 

Nella prima decade di giugno è iniziata la preparazione degli animatori, i quali, malgrado le difficoltà dell’insicurezza generale, hanno partecipato a tutti gli incontri. Nella seconda metà di giugno, essi hanno accolto i ragazzi ravvivando in loro quella gioia che non provavano da molti mesi.  

“La tua gioia è anche mia”! Su questo slogan, scelto dagli animatori sono state rilanciate le attività estive : più di 500 giovani hanno risposto alla chiamata, e così è riapparso un raggio di luce e di speranza nell’Oratorio. 

Don Simone Zakarian racconta che un giorno una ragazzina gli disse: “Quando non sono all’Oratorio, mi sento come persa, come se avessi perso la mia casa. Ma quando sono all’Oratorio di Don Bosco, provo un senso di sicurezza e di conforto, come se nulla fosse stato, perché rinasce la fede”. 

 

 

In collaborazione con la Chiesa locale, i Salesiani hanno organizzato tre grandi confronti per i giovani cristiani di Aleppo: i partecipanti erano centinaia, e le attività erano varie e spettacolari: preghiere, incontri spirituali, canti, spettacoli, giochi …ecc. Questi confronti producevano un grande effetto sui giovani, perchè, a molti di loro, sembrava di rivedere finalmente la luce dopo un lungo percorso nel buio di un tunnel!  

A metà giugno sono iniziate le attività per tutte le età. A tutti è stato donato la Bibbia illustrata, invitandoli a prepararsi per una grande competizione.  

Il programma per le elementari e medie si svolgeva al lunedì, al mercoledì e al venerdì. E negli altri giorni si svolgeva quello dei liceisti. La domenica era per tutti. 

Ora, finite le attività estive, occorre pensare insieme agli animatori, alla preparazione della festa conclusiva. Quindi, si spera di poter riprendere l’insegnamento del catechismo, sospeso l’anno scorso a causa di questa guerra brutale.  

Ma anche durante questi stupendi incontri con i giovani, non sono mancati i pericoli: nel pomeriggio del 21 Agosto, un missile colpì l’Oratorio. Il rumore era terrificante, le finestre si sono scardinate e tutto l’edificio tremava come se ci fosse stato un terremoto. Il missile cadde vicino alla camera del direttore don Georges Fattal, che, per fortuna, non era in camera in quel momento. Ancora una volta, la divina Provvidenza e la Madonna ci avevano salvati della morte. Grazie a Dio, nessuno rimase ferito. Passata la paura, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo ripreso il lavoro. 

Attualmente, alcune famiglie dei nostri giovani stanno vivendo un periodo di molta sofferenza: alcuni giovani hanno perso il loro genitori, ad altri è stato rapito il padre o un membro della famiglia, e non hanno più saputo nulla di loro. I rapitori chiedo somme esorbitanti per la loro liberazione.  

Altre famiglie hanno gravi problemi economici e sociali. I Salesiani cercano di andare loro incontro non solo con la vicinanza e il conforto, ma anche procurando loro il necessario per vivere e coprendo le spese scolastiche dei loro figli. 

Ringraziamo il Signore che ci dona tante grazie e ci ha conservati in vita per rimanere con la gente e con i giovani. Ciò che conta di più è la nostra presenza tra loro, la condivisione di vita e la nostra vicinanza alla loro sofferenza”.

 

Il testo completo si trova su:

http://www.lastampa.it/2013/10/21/blogs/san-pietro-e-dintorni/aleppo-citt-martire-N3OcmUlVO9xHKTqOS9lUOI/pagina.html

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