SIRIA – ( 23 Aprile )

VESCOVI RAPITI IN SIRIA: MONS. JEANBART (ALEPPO), “SITUAZIONE DRAMMATICA”

“La situazione è drammatica. Mai prima d’ora si era arrivati a toccare uomini di religione. In Siria sono sempre stati rispettati. Ciò indica un ulteriore aggravamento della tragedia che stiamo vivendo da due anni in Siria”. Da Aleppo a parlare al Sir è monsignor Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-melkita, che prova a ricostruire la dinamica del rapimento, di due vescovi, Mor Gregorious Yuhanna Ibrahim, della Chiesa siro-ortodossa di Aleppo, e Bolous Yazejy, della Chiesa greco-ortodossa di Aleppo. I presuli sono stati rapiti, secondo quanto riportato dalle agenzie, mentre trasportavano aiuti umanitari. “Sono stati rapiti ieri pomeriggio intorno alle 17, a circa 10 chilometri dalla città, in una zona controllata dall’esercito siriano libero. Non sappiamo chi siano gli autori di questo gesto. Qui nella zona parlano di combattenti di Al Qaeda, provenienti da un Paese straniero, chi dice Daghestan o Cecenia, e che non conoscono l’arabo. Sul loro ritrovamento e rilascio si nutre un certo ottimismo, tutti qui sono concordi nel dire che la situazione potrebbe sbloccarsi tra oggi e domani. Ma non sappiamo con certezza”. (segue)

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Una convinzione espressa al Sir anche dal presidente ad interim della Coalizione nazionale siriana delle opposizioni in esilio, George Sabra (clicca qui). “In Siria arrivano combattenti da tutti i Paesi – denuncia l’arcivescovo greco-melkita – e con estrema facilità. Bisognerebbe evitare invece tutto questo, deporre le armi e trovare strade di dialogo che portino alla fine di questo massacro e alla riconciliazione. In gioco è il futuro della Siria e dei siriani”. “Abbiamo appena chiuso una riunione dei vescovi di Aleppo in cui si è discusso della situazione della città, dove in alcune zone periferiche è quasi impossibile muoversi a causa di bande armate delle quali non conosciamo l’appartenenza. Attendiamo una dichiarazione dei vescovi ortodossi ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Questa sera celebreremo una Messa per chiedere preghiere e la liberazione dei nostri due confratelli vescovi. Speriamo che ce li restituiscano vivi”.
 

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