SIRIA – ( 23 Aprile )

Padre Pizzaballa: in Siria entrano armi e fanatici, in fuga i civili



La situazione in Siria è sempre più drammatica. Ne parla ai nostri microfoni il Custode francescano di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa che si sofferma anche sulle possibili motivazioni che avrebbero portato al rapimento dei due vescovi ortodossi. L’intervista è di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

R. – Credo che, in questo caso, la motivazione sia anzitutto economica: rapire due vescovi significa poi chiedere riscatti molto alti, perché purtroppo, insieme alla guerra, ci sono anche tante forme di mafie, di gruppi di malviventi che ne approfittano, come abbiamo già visto anche in Iraq. Non si possono escludere anche motivazioni religiose o di fanatismo, ma credo che la prima fra tutte sia quella economica.

D. – Qual è l’auspicio della Custodia di Terra Santa per risolvere la situazione in terre lontane da Gerusalemme, ma sempre nel cuore di tutti i fedeli?

R. – La nostra speranza è che la Comunità internazionale smetta di introdurre le armi e di sovvenzionare i ribelli e i governativi, perché questa è una delle cause principali… Speriamo, insomma, che il buon senso prevalga, anche se dubito che si arrivi a tanto.

D. – Nel suo recente appello per la soluzione della crisi siriana, lei parla anche di gravissime conseguenze economiche causate dalla guerra civile: conseguenze che vanno anche ben al di là dei confini siriani…

R. – Sì, la prima cosa è che sia all’interno della Siria come anche nei Paesi limitrofi ci sono milioni di profughi, milioni di persone che si sono spostate: quindi lontane dal luogo di lavoro, che ormai non c’è più, senza casa e senza i beni primari. Poi, insieme ai profughi, arrivano anche i ribelli, i fanatici… Si sta allargando a macchia d’olio questo fenomeno, che purtroppo abbiamo già visto in Iraq e che continua adesso in Siria e nel resto del Medio Oriente.

D. – Un fenomeno che poi – è inutile dirlo – tiene lontano il turismo, che è una importante fonte di approvvigionamento economico…

R. – Sì, assolutamente. Quando ci sono questi fatti, i turisti, ma anche i pellegrini scappano, stanno lontani. Questa situazione ha ricadute negative un po’ su tutto il commercio e tutte le attività legate al turismo stanno languendo.

D. – Nonostante tutto il suo auspicio è che i cristiani rimangono nel proprio Paese…

R. – Sembra assurdo, ma dobbiamo sperare contro ogni speranza, come è scritto nella Bibbia. E’ assolutamente importante per i cristiani non emigrare: siamo già una piccola comunità, molto fragile, ma è importante che, nonostante tutto, resti questa piccola comunità a tenere viva la fede in Gesù, in questa terra che lo ha visto nascere.

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del sito Radio Vaticana
 
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