SIRIA – ( 6 Settembre )

SIRIA

Maaloula, cristiani in fuga dal villaggio dove si parla la lingua di Gesù

Un sacerdote del villaggio racconta ad AsiaNews lo scempio compiuto dagli islamisti. Degli oltre 3mila abitanti, solo poche centinaia sono rimaste nel villaggio. “Distruggendo le croci, gli estremisti vogliono lanciare un messaggio preciso: è arrivato il turno dei cristiani, ora tutto può accadere”.

Maaloula (AsiaNews) – Maaloula, l’unico villaggio al mondo dove si parla ancora l’aramaico dei tempi di Gesù, è ormai deserto dopo l’assalto degli estremisti islamici, che nei giorni scorsi hanno iniziato a distruggere l’abitato per conto dell’Esercito libero siriano. Dei circa 3mila residenti, poche centinaia sono rimaste a guardia delle loro case. Intervistato da AsiaNews, un sacerdote della comunità cristiana locale (anonimo per motivi di sicurezza) racconta: “Questa mattina i terroristi hanno distrutto le croci dalla cupola del monastero dei santi Sergio e Bacco. Il loro atto è una dichiarazione di guerra nei confronti della comunità cristiana. Togliendo la croce vogliono lanciare un messaggio preciso: è arrivato il turno dei cristiani, ora tutto può accadere”.

Il sacerdote spiega che i ribelli erano nelle vicinanze del villaggio da oltre sette mesi, ma solo ora hanno iniziato l’azione di guerra contro i cristiani (video). “Ieri sera – afferma – hanno cercato di invadere i quartieri del villaggio, ma si sono ritirati. I nostri giovani hanno difeso le case ma essi sono per la pace, non sono dei guerrieri. Tutti stanno fuggendo da Maaloula, perché non si può più vivere qui”.

Il sacerdote denuncia il comportamento dell’Esercito libero siriano (video), che ha sempre negato i legami con al-Qaeda, diffondendo su Youtube video dove i miliziani difendono le chiese e i cristiani. Tali filmati sono solo propaganda: “L’Esercito libero di libero ha solo il nome. In realtà è da molto tempo che minacciano i cristiani, ripetendo che prima o poi sarebbe arrivato anche il nostro turno”.

Ciò che addolora di più il sacerdote è la presenza di alcuni musulmani del villaggio fra le fila degli islamisti. “Finora la maggioranza della comunità islamica è ancora con i cristiani – spiega – lo sheick ha condannato gli attacchi affermando che quanto sta avvenendo è contro l’islam: ‘La violenza non si può attuare né in nome di Allah né di Maometto’. Purtroppo i guerriglieri non rispettano nemmeno i leader musulmani locali, che come noi sono impotenti di fronte a tutto questo odio”.   

Patrimonio dell’Unesco, Maaloula dista 40 km a nord di Damasco. Il villaggio è famoso in tutto il mondo come uno dei luoghi simbolo della cristianità in Medio Oriente. Esso ospita il monastero di S. Tecla, abitato da monache ortodosse, e il monastero dei santi Sergio e Bacco gestito dai sacerdoti greco-cattolici (melkiti). Entrambi sono da secoli luogo di pellegrinaggio di fedeli cristiani e musulmani. Unico luogo al mondo dove è ancora parlato l’aramaico, il villaggio è considerato un simbolo della convivenza interreligiosa. (S.C.)

 

Il testo completo si trova su:

http://www.asianews.it/notizie-it/Maaloula,-cristiani-in-fuga-dal-villaggio-dove-si-parla-la-lingua-di-Gesù-28942.html

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