Spero che la Tunisia diventi davvero un laboratorio di libertà e democrazia. Speriamo che le elezioni vadano bene e il popolo tunisino possa vivere in tranquillità e pace, perché merita di avere lavoro e futuro nel proprio Paese. E lauspicio espresso in una intervista al SIR (clicca qui) da mons. Maroun Lahham, arcivescovo di Tunisi, alla vigilia delle prime elezioni libere dopo la primavera araba che ha scosso i regimi nordafricani. Mons. Lahham, che presenterà al Vaticano un rapporto post-elettorale sui risultati, aveva già scritto a luglio una lettera pastorale sulle elezioni, nella quale invitava allottimismo e al discernimento. I tunisini sanno che devono fare bella figura perché rispetto ai Paesi arabi costituiscono un laboratorio dice oggi mons. Lahham – e rispetto allEuropa sono coloro che portano avanti questo primo tentativo nel mondo islamico. Larcivescovo pensa che le elezioni si svolgeranno serenamente anche se le sorprese delle elezioni non si possono prevedere. A suo avviso cè voglia di partecipare ma non troppo entusiasmo. E la prima volta ma tutti i programmi sono simili. Tutti i partiti promettono il paradiso ma la gente non sa bene chi votare. Cè ancora incertezza e confusione, anche perché è una novità. Secondo lultimo sondaggio conclude – la gente vuole soprattutto lavoro e sicurezza. Tutte le altre promesse sono vento.
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