TUNISIA – ( 25 Luglio )

Tunisi, ucciso membro dell’opposizione
Migliaia di persone protestano in piazza

La folla radunata davanti al ministero dell’Interno a
Tunisi (immagine tratta da Twitter @Farah_SamT)

 

 

La notizia diffusa da Al Jazeera: Mohammed al-Brahimi freddato con 11 colpi di pistola davanti a casa A febbraio l’assassinio di Belaid

 
 

Freddato da una decina di colpi di pistola fuori della porta di casa, proprio nel giorno in cui si celebrava il 56/o anniversario della Repubblica. Così è morto oggi Mohamed Brahmi, il secondo esponente dell’opposizione laica ad essere ucciso negli ultimi sei mesi in Tunisia, facendo tornare alta la tensione nel paese, dove stasera centinaia di persone sono già scese in piazza a Tunisi e a Sfax e la polizia è intervenuta con i gas lacrimogeni per disperderle. 

Brahmi, 57 anni, deputato dell’Assemblea costituente, già leader del Movimento del Popolo e da poche settimane coordinatore generale del nuovo partito Corrente Popolare, è stato assassinato stamani nelle stesso modo in cui il 6 febbraio fu colpito a morte Chokri Belaid. Quest’ultimo era il regista dell’operazione che aveva portato nel 2012 al varo del Fronte Popolare – blocco laico e riformista contrario al partito confessionale islamico Ennahda issatosi al governo a Tunisi dopo la rivolta della `primavera araba´ e la caduta del potere autoritario del presidente Ben Ali – ed al quale lo stesso Brahmi faceva capo. Per la morte di Belaid sono indagati alcuni salafiti riconducibili alla Lega per la protezione della rivoluzione, formazione spesso violenta e talora accostata all’esecutivo, ma la vicenda non è ancora chiara. 

Brahmi si era appena seduto in macchina davanti alla sua casa dell’Ariana, nella Grande Tunisi, quando è stato raggiunto e colpito da due uomini in moto, che si sono subito dileguati. 

 

Alcuni familiari ed esponenti politici hanno accusato Ennahda per la sua morte, pur senza fornire prove. Il figlio dell’ucciso ha additato il vertice del partito islamico come «mandante morale» dell’assassinio e la famiglia – come aveva fatto a suo tempo quella di Belaid – ha respinto le condoglianze del governo. Nel Paese si sono scatenate immediatamente le proteste contro gli islamisti al potere. Folle si sono riversate davanti al ministero dell’Interno a Tunisi, ma anche nelle strade di Sfax, disperse con lacrimogeni dalla polizia, e altre migliaia di persone sono scese in piazza a Sidi Bouzid, luogo di origine di Brahmi come di Mohamed Bouazizi, il giovane che dandosi alle fiamme diede origine alla rivoluzione tunisina. Nella zona le proteste sono anche sfociate in violenza, con attacchi a due sedi di Ennahda. Nella capitale, in serata, manifestanti hanno poi affrontato la polizia (intervenuta di nuovo con i lacrimogeni) nella centralissima avenue Bourghiba, al grido di «abbasso il partito dei Fratelli (musulmani)» e «abbasso i torturatori del popolo». Mentre l’ira di alcuni si è rivolta contro una troupe della tv panaraba del Qatar al-Jazira. In rivolta pure il mondo dell’arte, che ha cancellato eventi e rassegne, da Cartagine a Sfax. 

 

Ma il segretario del partito islamista, Rached Gannouchi, ha affermato che l’assassinio punta a «fermare il processo democratico della Tunisia e uccidere il solo modello di successo della regione, specialmente dopo le violenze in Egitto, Siria e Libia». L’attenzione di Ennahda è puntata soprattutto sulle sorti dei Fratelli Musulmani egiziani e del loro presidente Mohammed Morsi, destituito il 3 luglio dall’esercito sotto la pressione di enormi manifestazioni di piazza. 

 

L’Ugtt, il maggior sindacato tunisino, ha proclamato per uno sciopero generale, che si preannuncia come una giornata di altissima tensione, tanto che la Tunisair ha deciso di bloccare per 24 ore tutti i voli da e per la Tunisia. Condanne dell’assassinio di Brahmi sono giunte intanto dal presidente francese Francois Hollande e dal’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay. Da entrambi è giunto l’invito alle forze politiche tunisine a unirsi per non far fallire la transizione democratica. Mentre gli Usa, dopo aver condannato il delitto, hanno invocato «un’indagine trasparente». 

 

Il portavoce del Fronte popolare, Hamma Hammami, così come il presidente del Partito Repubblicano Ahmed Nejjb Chenni (figure storiche della sinistra in Tunisia) hanno fatto invece appello alla disobbedienza civile fino alla caduta del governo e allo scioglimento dell’Assemblea costituente. (ANSAmed). 

BOR/LR 25-LUG-13 23:15 NNNN

 

Il testo completo si trova su:

http://www.lastampa.it/2013/07/25/esteri/ucciso-leader-dellopposizione-tunisina-Q9ttbjlaKkKiw1KlcN3zmI/pagina.html#

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