TURCHIA – ( 3 Luglio 2016 )

Turchia

Il muezzin a Santa Sofia dopo 81 anni
 
 
Marta Ottaviani
 
 
 
 

 

La Turchia fa un passo indietro di 81 anni e sconfessa definitivamente le riforme laiche di Mustafa Kemal Atatürk. Nella notte fra venerdì e sabato, il muezzin ha chiamato alla preghiera direttamente dall’area di Santa Sofia, ex basilica cristiana, trasformata in moschea nel 1453 dopo la Caduta di Costantinopoli, che sancì la fine dell’Impero d’Oriente. Nel 1935, Atatürk l’aveva fatta dichiarare museo, sottraendola a tutti i culti, coerentemente con il processo di laicizzazione del Paese che stava portando avanti.

La notte per fare tornare in vita il passato islamico dell’edificio di Istanbul non è stata scelta a caso: in pieno Ramadan, il mese sacro del digiuno musulmano e soprattutto nella notte della Laylat al-Qadr, che commemora quando il Corano fu rivelato per la prima volta. Un momento altamente simbolico, per sottolineare ancora di più la “potenza” di questo evento. Santa Sofia è considerata uno degli edifici più importanti nella storia dell’umanità.

Edificata per volere di Teodosio, portata al massimo splendore dall’imperatore Giustiniano, in epoca ottomana fu restaurata dall’architetto Sinan, che ne evitò il crollo. Da quando Recep Tayyip Erdogan ha preso il potere, con la radicalizzazione della società turca, la riapertura al culto islamico dell’ex basilica cristiana è diventato uno dei temi più presenti nel dibattito politico. Il presidente della Repubblica per lungo tempo ha negato la sua volontà di trasformare nuovamente Santa Sofia in una moschea. Fino al 2009 infatti, l’Akp, il Partito per la giustizia e lo sviluppo al potere, aveva frenato sulla questione per non indispettire troppo i militari, garanti dello stato laico fondato da Atatürk.

Con il passare degli anni le adunate davanti ai suoi cancelli sono diventate una costante, con la benedizione delle autorità di Ankara, per non parlare del tentativo di occupazione da parte di alcuni fanatici islamici nel 2006, pochi giorni prima della visita di Benedetto XVI in Turchia. Finché alla fine Erdogan ha fatto della riapertura al culto di Santa Sofia un’arma politica.

Nei mesi scorsi, una lettura del Corano all’interno del complesso della Basilica, aveva dato vita a grosse proteste da parte della Grecia. Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, aveva reagito duramente, bollando le recriminazioni come ’inaccettabili’. Negli scorsi anni, altre due ex basiliche bizantine, entrambe dedicate alla Divina Sapienza, Santa Sofia, appunto, sono state riaperte al culto islamico. Nel caso dell’ex Chiesa a Trebisonda, sono stati anche coperti affreschi considerati fra gli ultimi capolavori rimasti della pittura bizantina in Turchia.

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Il testo originale e completo si trova su:

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Il-muezzin-a-Santa-Sofia-dopo-81-anni-.aspx

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