USA/SIRIA – ( 21 Aprile )

Nuova strage in Siria con centinaia di vittime. Se ne parlerà oggi al Consiglio Ue a Lussemburgo



Scontri nella provincia orientale di Dayr az Zor, una nuova strage con corpi dati alle fiamme nei sobborghi di Damasco e un bombardamento nella regione di Idlib che ha colpito una scuola : è lo scenario di ieri in Siria. Centinaia le vittime. Se ne parlerà oggi al Consiglio dei ministri degli Esteri europei a Lussemburgo: è previsto il via libera alla decisione di togliere l’embargo sulle vendite di petrolio da parte dell’opposizione siriana e si ribadirà anche l’urgenza di un rinnovato impegno umanitario. Specie in Libano infatti la situazione dei profughi siriani è drammatica: così la descrive il presidente di Caritas Libano, padre Simon Faddoul, al microfono dalla collega della nostra redazione inglese, Tracey McClure:00:02:40:97


R. – That actually is getting disastrous, I would say, because what we have …
La situazione è disastrosa: quello che abbiamo visto è incredibile. Il numero dei rifugiati sta aumentando in maniera esponenziale. Il governo libanese stima il numero dei profughi che dalla Siria sono venuti in Libano in un milione e 200 mila di persone, e questo si traduce nell’aumento di ogni tipo di problema, in particolare per quanto riguarda l’alloggio. Non c’è alloggio per tutti e questo è un problema molto grande. Anche le risorse cominciano a scarseggiare. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello e un monito in questo senso e noi, come organizzazioni non governative, abbiamo fatto lo stesso perché non abbiamo ricevuto fino a oggi nessun tipo di aiuto concreto, tangibile. Anche il governo libanese ha chiesto aiuti economici per sostenere le proprie attività, ma non è arrivato nemmeno un centesimo. Insomma, la situazione è molto difficile. Non sappiamo come andremo a finire. La popolazione libanese è preoccupata per questa presenza massiccia di profughi in tutto il Paese, con una distribuzione caotica e senza alcuna organizzazione, mentre la sicurezza in Libano non è ben garantita… La gente ha quindi le paure di sempre, sia da un punto di vista sociale e di sicurezza che economico. L’impatto sulla vita quotidiana di ciascuno è sempre più soffocante. E poi, ci sono le malattie: c’è la tubercolosi, la leishmaniosi, malattie di cui io personalmente non ho mai sentito parlare. Ma ci sono e questo spaventa la gente.

D. – Avete paura che possano manifestarsi episodi di violenza nel nord, a Tripoli?

R. – Most certainly, most certainly. Already, the Ministry of Interior…
Sicuramente. Il Ministero degli interni ha pubblicato un rapporto secondo il quale la criminalità è aumentata del 120% – furti e crimini analoghi – e circa il 95% di questi misfatti è commesso da siriani. C’è poi il fenomeno dei rapimenti, che si verifica di tanto in tanto, e anche questo spaventa la gente.

D. – Se lei potesse lanciare un appello alla comunità internazionale attraverso la Radio Vaticana, cosa chiederebbe?

R. – I would say to everyone, to all those goodhearted people: please, please…
Direi a tutti, a tutte le persone di buon cuore: per favore, per favore ascoltate la sofferenza del popolo siriano nel suo stesso Paese e nei Paesi limitrofi, in particolare in Libano. Il Libano ha quattro milioni di abitanti e noi, attualmente, ospitiamo un milione e 200 mila siriani. Ciò significa che oltre il 25% della popolazione è diventata siriana: è una cosa folle e dal punto di vista umanitario non è più controllabile. Abbiamo bisogno di ogni più piccolo aiuto che possiamo avere per raggiungere queste persone e trovare soluzioni durature, almeno per i prossimi due-tre anni, finché saranno risolti i problemi e la gente potrà tornare a casa propria.

 
 
 
 
Testo proveniente dalla pagina
 
 

del sito Radio Vaticana
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