YEMEN – ( 15 Aprile 2015 )

Rapporto

Yemen, la guerra dei bambini-soldato
 
 
 
 
 

 
 
 

Un terzo dei combattenti in Yemen è composto dai bambini soldato. Lo denuncia l’Unicef, mentre sono decine i minori che hanno perso la vita nel Paese da quando è iniziata l’offensiva “Tempesta decisiva” lanciata il 26 marzo dalla coalizione a guida saudita per fermare l’avanzata dei miliziani sciiti Huthi. In tutto i morti sono oltre 600. E la Fao avverte: milioni di persone a rischio fame.

Lo Yemen è uno degli otto Paesi al mondo dove nell’esercito nazionale sono arruolati minori, denuncia l’Onu.

Le testimonianze. “Ognuno ha il dovere di prendere le armi e difendere il proprio Paese”, sostiene Rashad Hussein Naser, 15 anni, che ha deciso di unirsi alle milizie Huthi contro il governo del presidente legittimo Abd Rabbo Mansour Hadi. Gli fa eco Ahmed Saleh, 16 anni, che al Telegraph spiega di “non combattere per i soldi, sono qui per difendere il mio Paese”. Ma ci sono anche bambini di età inferiore ai dieci anni tra coloro che hanno deciso di combattere in un Paese, lo Yemen, dove le tradizioni tribali vedono normale usare le armi sin da piccoli.

«Camion pieni di ragazzini». La metà dei ragazzi di 12 anni e più è stata trascinata all’interno del conflitto, in un modo o nell’altro, denuncia Save the Children. Alcuni di loro hanno partecipato all’offensiva per Aden, roccaforte di Hadi nel sud del Paese dove il presidente si era rifugiato prima di fuggire in Arabia Saudita. Medici locali hanno riferito al Telegraph che i corpi di molti bambini uccisi in battaglia sono stati abbandonati per le vie della città. Sempre ad Aden, molti giovani combattenti risultati dispersi, forse catturati dai rivali. Alcuni abitanti della città portuale hanno riferito di camion pieni di bambini soldato.

Tra jihad e bisogno. “La maggior parte di loro non sa cosa sta facendo. Gli è stato detto che così andranno in paradiso”, ha spiegato un attivista per i diritti umani, Intsar Sanan. Ahmed Al-Qurashi, che guida l’ong Seyaj a tutela dei bambini nello Yemen, ha poi detto che ci sono due motivi principali per i quali i bambini yemeniti accettano di combattere. “Alcuni bambini sono convinti a entrare a far parte delle milizie con il pretesto del jihad e questo riguarda in particolare gli Huthi e i Fratelli Musulmani – ha detto – Altri, invece, durante i conflitti perdono le loro fonti di sostentamento e per questo gli stessi bambini sono chiamati a occuparsi delle loro famiglie”.

Fao: milioni a rischio fame. “Con l’inasprirsi del conflitto in un momento cruciale della stagione del raccolto, quasi 11 milioni di persone nello Yemen sono in condizioni di grave insicurezza alimentare, e diversi altri milioni rischiano di non riuscire a soddisfare i loro bisogni alimentari di base”. Lo ha annunciato oggi la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Secondo le ultime stime dell’organizzazione, l’inasprirsi del conflitto sta frenando i mercati e il commercio, facendo aumentare i prezzi e ostacolando la produzione agricola.

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Il testo originale e completo si trova su:

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/yemen-un-terzo-combattenti-sono-minori.aspx

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