Oslo (AsiaNews/Agenzie) – Il Comitato norvegese del Nobel, ha assegnato il premio per la pace a Tawakur Karman, una donna che combatte da anni per i diritti umani e soprattutto per i diritti della donna in Yemen. Il premio Nobel per la pace questanno è tutto al femminile. Oltre alla Karman, è stato attribuito ad altre due donne: Ellen Johnson Sirleaf, prima presidente donna della Liberia e Leymah Gbowee, attivista per la pace, anchessa liberiana.
Tawakul Karman (v. foto), 32 anni, giornalista, è nota per aver fondato nel 2005 long Women Journalists Without Chains (Wjwc), per promuovere la libertà di informazione e i diritti umani nel suo Paese. Dalla libertà di stampa il suo impegno si è sempre più allargato verso i diritti delle donne, dei bambini, la lotta alla corruzione e al cattivo governo.
Dal 2007, ogni martedì, lei e il suo gruppo manifestano di fronte alla sede del governo sulla piazza della Libertà a Sanaa. A causa delle manifestazioni e delle sue denunce anti-corruzione è stata spesso arrestata e poi rilasciata.
Dallo scoppio della primavera araba, le attività della Wjwc si sono intrecciate con le manifestazioni che chiedono più giustizia e lallontanamento del presidente Ali Abdullah Saleh, bollato come un dittatore.
Ma limpegno di Tawakul Karman si differenzia dalle manifestazioni antigovernative per due motivi: il primo è che lei è unavvocata della non violenza. Nel suo ufficio sono esposti ritratti di Gandhi, Martin Luther King e Nelson Mandela. Noi rifiutiamo la violenza ha dichiarato e sappiamo bene quanti problemi la violenza ha causato al nostro Paese. Il secondo motivo è che lattività di Karman è diretto anzitutto alla promozione della donna, in un Paese come lo Yemen, dove è radicato il maschilismo tribale e islamico.
Pur essendovi parlamentari donne, nel Paese non vi è una legge che fissi letà minima delle ragazze per sposarsi, per cui vi sono matrimoni anche a 7-8 anni. Il 67% delle donne sono analfabete e nella povertà, sono loro a soffrire più di malnutrizione, perché le famiglie privilegiano i maschi nella distribuzione del cibo.
La sua ong sfida il costume tradizionale, frenando i matrimoni delle bambine, aprendo corsi di alfabetizzazione per ragazze e spingendole a reclamare i loro diritti in famiglia.
Dal 2004, Tawakul Karman ha deciso di non indossare più il velo islamico (il burqa) e chiede alle altre donne di sbarazzarsene. In unintervista allo Yemen Post dello scorso anno, spiega: Ho scoperto che indossare il velo non è utile per una donna che vuole lavorare come attivista e in pubblico. La gente ha bisogno di vederti, di incontrarti, di mettersi in relazione con te. Indossare il velo non è un precetto della mia religione [lislam]; è una pratica tradizionale e così ho deciso di togliermelo.
Per i suoi gesti coraggiosi, Tawakul Karman riceve spesso minacce di morte. La sua forza, ella dice, viene da suo padre, Abdul-Salam Karman, un politico che è stato anche ministro degli affari legali del parlamento, come pure da suo marito e dai suoi tre figli.
Nel marzo 2010 le è stato assegnato il premio internazionale Donna del coraggio.
Le donne ha detto – devono smettere di sentirsi un problema e divenire parte della soluzione. Siamo state emarginate per lungo tempo e questo è il momento per le donne di levarsi e divenire attive senza bisogno di chiedere permessi o accettazioni. Questa è lunico modo per dare qualcosa alla nostra società e permettere allo Yemen di raggiungere le grandi potenzialità che esso ha.
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