Il condannato era un trafficante di hashish. Durante il mese sacro pare non vi siano state esecuzioni. Nei primi sette mesi del 2015, il regno saudita è giunto a 104 esecuzioni. Per tutto il 2014 ve ne sono state 84.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Un uomo accusato di traffico di droga è stato decapitato oggi. E’ la seconda esecuzione capitale nel regno dopo la paura del periodo di Ramadan.
Saif al-Hadissane è stato condannato per aver venduto grandi quantità di hashish; la sua condanna è stata eseguita nella regione orientale di Al-Ahsa.
Durante il periodo di digiuno non vi è stata alcuna notizia di esecuzioni. Dalla festa di Eid al Fitr, il 17 luglio scorso, che conclude il mese sacro, vi sono state già due esecuzioni capitali, quella di oggi e una il 23 luglio scorso a Qassim.
Con queste due decapitazioni il regno saudita ha raggiunto il numero di 104 esecuzioni nell’anno in corso. Nel 2014 aveva totalizzato 84 esecuzioni.
Secondo il ministero degli Interni le condanne a morte sono un deterrente contro il crimine, anche se gli studi sociologici non lo confermano.
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