INDIA/IRAQ – (22 Ottobre 2018)

Mumbai: a Nadia Murad, simbolo delle violenze dell’Isis, il premio Madre Teresa 2018

di Nirmala Carvalho

Per il presidente della Harmony Foundation l’attivista yazida è voce di quanti “non possono difendersi da soli”. L’impegno dell’ente contro “gli abusi sessuali e le violazioni sulle donne e i bambini”. Ancora oggi migliaia di persone ridotte in schiavitù dai jihadisti. L’appello della Murad perché siano liberate e aiutate nel cammino di recupero.

 

Mumbai (AsiaNews) – In un mondo in cui vengono negati “i diritti delle donne, dei bambini e di quanti non possono difendersi da soli”, sono le persone come Nadia [Murad] che “possono spiegare il loro dolore a una più ampia platea globale”. È quanto ha affermato ad AsiaNews Abraham Mathai, presidente della Harmony Foundation, illustrando le ragioni che hanno spinto l’ente ad assegnare il Premio Madre Teresa 2018 all’attivista yazida Nadia Murad e al medico congolese Denis Mukwege, già assegnatari di recente del premio Nobel per la pace. “Ci congratuliamo con loro – aggiunge Mathai – sia per il Nobel che per il premio Madre Teresa”.

La cerimonia di assegnazione dell’ambito riconoscimento giunto alla 14ma edizione e intitolato alla memoria della santa di Calcutta si è tenuto ieri a Mumbai. All’evento era presente la stessa Nadia Murad, che ha raccontato in prima persona la propria storia e ripercorso le violenze subite nei mesi in cui ha vissuto come schiava sessuale dello Stato islamico (SI, ex Isis). Assente, invece, il dottor Mukwege per impegni presi in precedenza.

Alla base della decisione, la lotta a tutto campo lanciata dalla Harmony Foundation – come spiega lo stesso presidente nel discorso introduttivo alla serata – contro “gli abusi sessuali e le violazioni ai danni di donne e bambini”. L’obiettivo è lanciare una “campagna di sensibilizzazione di massa” contro gli abusi, un tema di stretta attualità anche in India dove lo stupro (fonte Onu) è un grave problema “su scala nazionale”.

Intervistato da AsiaNews a margine dell’evento Abraham Mathai ricorda “la lotta coraggiosa” della Murad contro gli abusi e le violazioni perpetrati dai jihadisti dello Stato islamico. Egli elogia anche il lavoro del medico congolese Mukwege negli “interventi di ricostruzione delle vittime di stupro”. Il tema scelto per l’edizione 2018 del premio “Festeggiala, proteggila, rafforzala” ben si “adatta ai due vincitori”. La fondazione, conclude il presidente e co-fondatore, desidera un mondo “che protegge e rafforza ogni ragazza” attraverso un “cambio di mentalità” oggi “necessario”:

Rivolgendosi alla platea in lingua curda, Nadia Murad ha tracciato gli eventi del 3 agosto 2014, quando la sua famiglia (in tutto 20 componenti) è finita “nelle mani dell’Isis” che aveva “invaso il mio villaggio, Kocho, nella regione del Sinjar”. “Abbiamo subito ogni tipo di tortura – prosegue – di paura, di terrore, di stupro, schiavitù sessuale e altri atti orribili e inimmaginabili”.

“Mi hanno venduto otto volte – aggiunge – a otto persone di otto diverse nazionalità”. Come lei, anche bambine di 10 anni e meno hanno subito la stessa sorte, vittime di violenza sessuale e schiavitù, mentre “il governo irakeno e la comunità internazionale rimanevano in silenzio e facevano molto poco per aiutarci”. Murad ha infine ringraziato il governo della regione autonoma curda per il contributo essenziale nella liberazione e conclude sottolineando che “questo premio Madre Teresa parla al dolore di migliaia di persone che sono ancora sequestrate” e che devono essere liberate e aiutate nel cammino di recupero.

La Harmony Foundation è stata creata nell’ottobre del 2005 per diffondere le idee di pace, dialogo e aiuto alle comunità senza distinzione di religione, casta, credo, genere o etnia. Il suo scopo è quello di garantire a donne e bambini in ogni luogo di poter vivere liberi e in pace, liberi dalla paura e dal pericolo di abusi e violenze, di qualsiasi forma e natura.

Negli anni il premio alla memoria della “Madre dei poveri” è stato conferito a vari individui e organizzazioni. Tra i destinatari delle precedenti edizioni, il Dalai Lama, Medici senza frontiere e la Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. Lo scorso anno se lo è aggiudicato p. Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano rapito nello Yemen nel 2016 e liberato dopo oltre un anno di prigionia.

Il testo originale e completo si trova su:

http://www.asianews.it/notizie-it/Mumbai:-a-Nadia-Murad,-simbolo-delle-violenze-dellIsis,-il-premio-Madre-Teresa-2018–45264.html

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